Nonostante le minacce del governo comunale che è arrivato a mandare la polizia nei seggi per sequestrare alcune urne, quasi un milione di abitanti di Madrid e di abitanti della piccola regione che circonda la capitale sono andati nei giorni scorsi a votare nel referendum autogestito organizzato dalla ‘marea bianca’. Sulla scheda i votanti hanno trovato una domanda secca e inequivocabile: “E’ a favore di una sanità a gestione pubblica, di qualità e universale, e contro la sua privatizzazione e le leggi che la consentono?”.
Il quesito riguardava la legge varata dal governo locale, un monocolore del Partito Popolare, che chiude o privatizza decine di strutture sanitarie pubbliche, tra ospedali e ambulatori, nella capitale e nei centri vicini. In particolare la legge dell’esecutivo regionale ha già consegnato alla gestione dei privati ben 6 ospedali e 27 centri sanitari territoriali.
Il successo del no alla privatizzazione è stato totale, incredibile: 929.903 persone hanno votato ‘si’ alla sanità pubblica e no alla svendita ai privati. Il 99,3% dei 935.794 cittadini e cittadine che hanno partecipato all’iniziativa in 103 municipi della Comunità Autonoma di Madrid. I ‘no’ sono stati solo lo 0,4%, mentre lo 0,3% si è disperso tra schede bianche o nulle.
I risultati dell’incredibile plebiscito autorganizzato dai coordinamenti per la sanità pubblica, composti da operatori del settore e utenti, sono stati proclamati tra gli applausi domenica sera, a Puerta del Sol, davanti alla folla di indignados, lavoratori, giovani, pensionati convenuti nel centro della capitale a due anni esatti dall’esplosione del movimento contro l’austerity e per la democrazia. A leggere l’incredibile risultato è stata Olga Lucas, la vedova dello scrittore José Luis Sampedro, recentemente scomparso.
L’assessore alla Sanità regionale, il popolare Javier Fernández-Lasquetty, ha sminuito il risultato ottenuto dalla ‘marea bianca’ e dal movimento 15 M, accusando i promotori di aver realizzato una ‘parodia della democrazia’. Ma un milione di voti contro la politica del PP rappresentano un segnale inequivocabile di opposizione all’austerity che sta precipitando la Spagna nel baratro. Già nei mesi scorsi decine di grandi manifestazioni hanno riempito di no alla privatizzazione della sanità le strade della capitale Madrid e di molte altre città iberiche, sostenuti dagli scioperi e dalle occupazioni organizzate dai sindacati del settore e da migliaia di lavoratori autorganizzati.
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