Bradley Manning è ormai detenuto dal maggio 2010 in condizioni di isolamento totale e deve rispondere di ben 22 capi di imputazione per 10 dei quali si è già dichiarato colpevole. Rischia una condanna all’ergastolo per collaborazione con il nemico. Arrestato, mentre lavorava negli uffici dei servizi militari di Baghdad, con l’accusa di aver pubblicato i video dei raid statunitensi che avevano provocato la morte di civili iraqeni.
Per Bradley Manning l’accusa ha chiesto l’ergastolo e rischia una pena di 154 anni di carcere. “Ha consegnato consapevolmente informazioni segrete al nemico. Sapeva che il nemico avrebbe tratto benefici da queste informazioni”.
L’avvocato di Bradley Manning, David Coombs,al contrario sostiene che “lui credeva di fare il bene del mondo rivelando il contenuto dei documenti” ed ha dichiarato che il militare voleva solo passare le carte al sito di Assange e non aiutare il nemico o danneggiare gli Stati Uniti.
Grande pressing dei mass media su questo processo ma l’accesso è stato severamente limitato dalle autorità militari. Il Distretto Militare di Washington ha sostenuto che sono state ricevute più di 350 richieste di credenziali per 70 posti nel media center e 10 posti in aula.
Per saperne di più sulla vicenda desl soldato Bradley Manning http://www.bradleymanning.org/
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