Nuovi raid delle forze aree Nato su Tripoli. La capitale nordafricana è stata scossa stamani da una serie di esplosioni, stando a quanto riporta il sito web dell’emittente Al-Jazeera. Alcuni testimoni, infatti, hanno riferito di aver visto una nube di fumo salire dall’area del compound di Bab el Azizya più volte colpita dai caccia Nato nelle ultime settimane. La Nato ha però respinto le accuse di Tripoli di avere ucciso 12 civili durante un bombardamento, ieri, nella città di Kikla, a sud di Tripoli. Un responsabile dell’Alleanza ha riferito che «nessun raid aereo Nato è stato condotto ieri in questa città». Secondo le informazioni della Tv di stato libica invece, le 12 persone sarebbero state uccise in un raid aereo della Nato contro un bus nella città di Kikla, a sud della capitale. Le operazioni in Libia sono finora costate agli Stati Uniti 715,9 milioni di dollari, precisa la Casa Bianca nel Rapporto inviato al Congresso, nel quale l’amministrazione precisa per quali motivi la decisione presa dal presidente Obama sulla Libia sia in linea, e non in contrasto, con quanto prevede la legge federale denominata War Powers Resolution. Nel Rapporto si precisa anche che, secondo le stime della Casa Bianca, il costo totale delle operazioni in Libia per gli Stati Uniti dovrebbe raggiungere alla fine di settembre la cifra di 1,1 miliardi di dollari. In Occidente ci si interroga sui costi di questa sporca guerra. C’è stato prima il grido di allarme dell’ammiraglio inglese Mark Stanhope: un impegno militare prolungato in Libia è «insostenibile» per la Gran Bretagna e il governo dovrà «riesaminare le priorità» se il conflitto andrà avanti ancora per più di 90 giorni. L’allarme dell’ammiraglio inglese, segue quanto detto la settimana scorsa dal ministro americano alla Difesa Bob Gates («La cruda realtà è che ci sarà una diminuzione della pazienza statunitense nello spendere fondi crescenti») e dal generale francese Stephane Abrial («La Nato ha i mezzi sufficienti per condurre la sua campagna militare in Libia… ma se il conflitto dovesse prolungarsi la questione delle risorse diventerebbe critica»). Le stime sono pesanti anche per quanto riguarda la partecipazione italiana alla guerra. La guerra in Libia costa 700 milioni di euro ogni tre mesi, che per ora vengono attinti ai fondi ordinari della Difesa. Tra Afghanistan, Libano, Balcani, e ora anche la Libia, la Difesa ha bisogno di 1 miliardo e mezzo di euro ogni sei mesi. Soldi che vanno deliberati entro la fine di giugno a scapito di spese sociali, sgravi fiscali e di altri investimenti. La questione dei crescenti costi di questa sporca guerra – in larga parte invisa e incomprensibili alle opinioni pubbliche dei vari paesi coinvolti – è dunque sul tappeto delle potenze Nato che l’hanno scatenata.
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