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Portogallo, nuovi tagli e sacrifici infiniti

Ogni volta che il governo di destra, obbedendo ai diktat di Bruxelles e Francoforte, tagli lavoro, pensioni e welfare, promette che i sacrifici imposti alla popolazione già stremata saranno gli ultimi e serviranno a uscire dal ‘tunnel delle crisi’. Ma il tunnel evidentemente si allunga perché immancabilmente, in questi anni, ogni volta il governo impone poi nuovi tagli e nuovi sacrifici, e poi ancora e ancora.

Di nuovo oggi il parlamento di Lisbona, con i voti della maggioranza formata da due partiti di centrodestra, ha approvato un nuovo bilancio di austerità rivisto alla luce della rivisitazione di alcune precedenti misure, bocciate alcuni mesi fa dalla Corte Costituzionale. Grazie a questo nuovo taglio dei costi il governo spera di poter ridurre al 5,5% il deficit pubblico per il 2013, in calo dal 6,4% dal 2012. Ad aprile la Corte Costituzionale aveva dichiarato incostituzionali quattro misure di riduzione dei costi, fra cui il taglio dei salari dei dipendenti pubblici e delle pensioni, aprendo un “buco” di 3,1 miliardi di euro nel bilancio 2013 e mettendo in difficoltà l’esecutivo di Passos Coelho. Che però non si è dato per vinto. Le nuove misure adottate oggi prevedono un taglio lineare del 10% dei bilanci di tutti i ministeri, estendendo da 35 a 40 ore la settimana di lavoro dei dipendenti pubblici e aumentando l’età pensionabile da 65 a 66 anni. Il che vorrà un brusco aumento della disoccupazione, in particolare giovanile, già alle stelle, a quota 18% senza contare le decine di migliaia di giovani che sono dovuti emigrare.

Intanto proprio oggi sono in sciopero in Portogallo gli addetti ai servizi postali che protestano contro la privatizzazione della società pubblica CTT, prevista dalle misure imposte dal Governo di Pedro Passos Coelho. Il piano prevede anche la chiusura di oltre cento uffici, molti dei quali dislocati nei piccoli centri. All’astensione ha aderito quasi il 90% degli addetti ai turni di notte (quando si lavora per lo smistamento della corrispondenza) e l’87,65% di quelli addetti agli uffici. Il segretario generale dell’Unione nazionale dei lavoratori delle poste e telecomunicazioni (SNCT), Victor Narciso, ha affermato che vi sono state ripercussioni in tutto il Paese con il blocco di tutti i servizi postali. Tra le società interessate a rilevare la CTT, ve ne sono anche alcune brasiliane. Nei mesi scorsi il Governo tentò la privatizzazione della compagnia aerea TAP accogliendo la proposta di un imprenditore brasiliano, ma le proteste indussero l’Esecutivo a non proseguire nella trattativa. Che i gioielli di famiglia portoghesi se li aggiudichino aziende dell’ex colonia, a Lisbona, non è molto ben visto…

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