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Turchia, ripresi gli scontri nella notte

E’ durata veramente poco la strategia del bastone e della carota che il governo del Partito della Giustizia e dello Sviluppo aveva adottato negli ultimi giorni dando mandato agli apparati repressivi di tollerare le manifestazioni e di concentrarsi nella repressione ai margini delle mobilitazioni finite sotto i riflettori della stampa e della politica internazionale.

Dopo una ‘tregua’ di neanche due giorni nella violenza in Turchia, si sono registrati questa notte duri scontri fra polizia e manifestanti antigovernativi nella capitale Ankara e in altre città del paese. Gli agenti in tenuta anti-sommossa hanno disperso con la forza una manifestazione pacifica di alcune decine di migliaia di dimostranti a Kizilay, nel cuore di Ankara, teatro di grandi e continue manifestazioni e anche di frequenti scontri ormai da 10 giorni. La polizia ha caricato più volte la folla che tentava di avvicinarsi agli uffici di Erdogan cantando ”’Dittatore, dimissioni”usando lacrimogeni e cannoni ad acqua e li ha inseguiti nelle strade vicine. Si registrano feriti e arresti.
Scontri nella notte sono stati registrati anche, fra l’altro, ad Adana, Smirne e nel quartiere a maggioranza alawita di Gazi ad Istanbul. Non ci sono stati incidenti invece a Piazza Taksim a Istanbul, dove una enorme folla di oppositori – parecchie centinaia di migliaia di persone – ha chiesto le dimissioni di Erdogan.

Le curve dei tre grandi club di Istanbul – Besiktas, Galatasaray e Fenerbahce – dopo avere visto la feroce repressione della polizia contro le manifestazioni nel paese, hanno deciso giorni fa di unirsi contro un comune nemico, il capo del governo, di cui i manifestanti chiedono a gran voce le dimissioni. Ieri un migliaio di tifosi del Fenerbahce hanno raggiunto le tifoserie di Galatasaray e Besiktas e poi hanno sfilato in corteo fino a Piazza Taksim. Dove tutti hanno cantato insieme ”Tayyip Istifa” (Tayyip Vattene) e ”Mustafa Kemalin Askerleriyiz” (Siamo i soldati di Mustafa Kemal). A dimostrazione che è forte la presenza del partito kemalista, il Chp, nelle manifestazioni antigovernative. Tifosi dei vari club turchi, sciarpe multicolori mescolate, organizzano ogni sera un corteo comune anche a Tunali, strada della movida di Ankara, accanto al Kugulu Park occupato dai dimostranti dell’opposizione.

Foto pubblicate sulle reti sociali mostrano a Adana dei militanti dell’Akp in mezzo ai poliziotti nella notte che lanciano pietre contro i manifestanti. Negli ultimi giorni la stampa turca ha denunciato la presenza accanto alla polizia in uniforme di uomini in civili armati di bastoni e nel discorso pronunciato da Erdogan all’aeroporto di Istanbul, di ritorno dal tour nel Maghreb, il premier aveva indirettamente incitato la folla dei suoi sostenitori a rispondere nelle piazze alle ‘provocazioni degli oppositori’. Oggi è previsto che migliaia di militanti del partito di governo accolgano Erdogan al suo arrivo all’aeroporto di Ankara. Il partito islamico ha previsto due manifestazioni di massa di appoggio al premier e di sfida agli oppositori, sabato e domenica prossimi, ad Ankara e ad Istanbul.

Ad Adana invece, dove ieri Erdogan ha arringato i suoi sostenitori, c’é stata una nuova retata “anti-twitter”. Cinque giovani sono finiti in manette – e altri 7 sono ricercati – per dei tweet di appoggio alle manifestazioni. Almeno 34 ragazzi sotto i 20 anni erano stati arrestati a Smirne martedì, anche in quel caso per dei tweet contro il governo e la repressione.
Invece le due studentesse francesi arrestate giovedì a Istanbul e accusate di “incitamento ai disordini” sono state rilasciate ieri, riferisce l’agenzia Anadolu. Per le due ragazze, in Turchia nel quadro del programma Erasmus, era stata perfino prevista l’espulsione. Ma la procedura é stata annullata. Erdogan aveva citato il loro arresto, con quello di altri cinque stranieri, per dimostrare il coinvolgimento dell’estero nell’organizzazione della protesta anti-governativa.

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