Si è tenuta questa mattina presso l’Ambasciata dello Stato plurinazionale di Bolivia una conferenza stampa in merito alla gravissima vicenda della chiusura degli spazi aerei di Italia, Francia e Portogallo che stanno costringendo il presidente boliviano Morales ad una lunghissima sosta all’aeroporto di Vienna.
Presenti alla conferenza diversi organi di informazione: Rai News 24, il Corriere della Sera, diverse agenzie di stampa, Radio Città Aperta, Nuestra America con il professor Luciano Vasapollo e il Centro Studi Cestes nella persona della direttrice Rita Martufi.
Proprio Luciano Vasapollo è intervenuto in diretta ai nostri microfoni per raccontarci quello che stava avvenendo all’ambasciata. Nel corso della corrispondenza è intervenuto anche l’ambasciatore boliviano in Italia che ha rilasciato una dichiarazione in esclusiva.
L’ambasciatore nel corso della conferenza stampa ha anche rilasciato una dichiarazione ufficiale in nome del governo boliviano, sottolineando la gravità di quanto avvenuto. Chiudere lo spazio aereo ad un presidente democraticamente eletto di un paese riconosciuto, costringendolo a sostare per oltre dieci ore in un aeroporto, mettendo tra l’altro a rischio la sua sicurezza e incolumità, è un atto mai avvenuto prima che evidenzia in modo netto da un lato l’atteggiamento da potenza colonialista degli Stati Uniti, dall’altro l’assoluta sudditanza dei paesi europei che, oltre ad essere vittime di atti di spionaggio, si prestano anche ad azioni illegali e contrarie alle più elementari norme della diplomazia internazionale.
Nel corso del suo intervento in diretta ai microfoni di Radio Città Aperta, intervistato da Luciano Vasapollo, l’ambasciatore boliviano in Italia, ha dato lettura del comunicato diffuso ufficialmente dal governo della Bolivia: “Il governo dello Stato plurinazionale della Bolivia denuncia davanti alla comunità internazionale l’aggressione contro il suo governo e nello specifico contro il presidente Evo Morales, in seguito al ritiro a sorpresa dell’autorizzazione di sorvolo e di atterraggio dell’aeroplano presidenziale Falcon 900 che si trovava ieri sera, 2 luglio 2013, in volo di ritorno in seguito alla partecipazione del capo dello stato e della sua delegazione al secondo Forum dei Paesi Esportatori di Gas, che si è svolto nella Federazione Russa. Il governo della Bolivia denuncia dinanzi alla comunità internazionale un atteggiamento non amichevole e di palese aggressione nel comunicare la non autorizzazione per l’aereo presidenziale al sorvolo degli spazi aerei delle repubbliche della Francia e del Portogallo”. La Francia addirittura ha negato il permesso di sorvolo quando l’aereo presidenziale si trovava a pochi minuti dall’ingresso nello spazio aereo francese. Alcune fonti riferiscono che anche l’Italia avrebbe negato il proprio spazio aereo al presidente Morales e alla delegazione boliviana: al momento la Farnesina nega.
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