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Alba Dorata: sott’accusa polizia ed esercito

Negli ultimi tre anni la polizia greca ha tollerato la violenza di Alba dorata e i vertici della polizia e lo stesso ministero dell’Interno non hanno raccolto le denunce mosse dal sindacato delle forze dell’ordine. E’ quanto ha denunciato oggi alla tv Skai il capo della Federazione degli agenti della polizia greca, Christos Fotopoulos. “Negli ultimi tre anni, ci sono stati molti casi in cui i nostri colleghi hanno dato prova di tolleranza verso gli scoppi di violenza dei membri di Alba dorata”, ha ricordato Fotopoulos. Ieri due alti ufficiali della polizia si sono dimessi, mentre altri quattro sono stati sospesi e otto sono stati rimossi da posizioni chiave della forza dell’ordine; il vero e proprio terremoto è diretta conseguenza della rabbia provocata in tutto il paese dall’uccisione, nella notte tra il 17 e il 18 ottobre scorso, da parte di un commando di Alba Dorata, del rapper antifascista Pavlos Fyssas.

Nelle ultime ore si ha notizia inoltre di numerosi blitz degli agenti dell’Ufficio Affari Interni della polizia in almeno tre altri commissariati della capitale greca – quelli di Renti, Koridallos e Kaminia – nell’ambito di un’inchiesta sui collegamenti tra forze dell’ordine e squadristi di Chrysi Avgi, dopo che già ieri i poliziotti del commissariato di Nicea erano stati invitati a consegnare le loro armi. Ieri il ministro greco della Difesa, Dimitris Avramópulos, ha ordinato l’apertura di un inchiesta interna dopo la pubblicazione da parte del quotidiano To Vima di una testimonianza nella quale si assicura che militari e ufficiali delle forze armate assicurano da tempo addestramento militare e all’uso delle armi a centinaia di neonazisti.

Da parte sua il partito di estrema destra continua a fare la vittima e nega che i suoi membri siano stati addestrati in maniera non ufficiale da soldati delle forze speciali dell’esercito. E nonostante testimonianze, prove di vario tipo e foto (una ritrae l’assassino, Giorgos Roupakias, in compagnia di un militante di Alba Dorata ripreso mentre il 18 settembre lancia pietre contro gli antifascisti, protetto da alcuni agenti in tenuta antisommossa), la dirigenza del partito smentisce nuovamente di essere coinvolta nell’omicidio di Killah P. definendo le accuse “bugie mostruose”. “Siamo stati sottoposti a un attacco totale e sporco da parte di un sistema marcio” ha detto il leader della formazione neonazista, Nikolaos Michaloliakos, durante un discorso mandato in onda dal sito web del partito. “Dovrei dimostrare – ha aggiunto – di non essere un criminale, di non far parte della mafia. Ma la mia domanda è: c’è una gang criminale più grande delle persone al potere, che hanno portato il Paese alla bancarotta e hanno consegnato ad altri la nostra sovranità nazionale?”. Insomma il ducetto di Alba Dorata fa la voce grossa, ma notizie e sondaggi dimostrano che le difficoltà per i fascisti greci sono serie.

Ad esempio la stampa locale di Creta ha diffuso la notizia che i militanti di Ierapetra del movimento neonazista hanno deciso di chiudere la loro sede nel centro della cittadina, portandosi via anche le suppellettili e la targa, portate nella sede di Heraklion, dopo l’ennesimo attacco da parte di alcuni antifascisti. Altre fonti raccontano che Chrysi Avgi hanno deciso di rimandare l’apertura di due nuove sedi, a Kavala e a Drama (Grecia Settentrionale), a causa delle forti proteste nei loro confronti. A Missolungi (ovest della Grecia), la notte del 21 settembre scorso, la sede locale di Alba Dorata è stata presa di mira da alcune bottiglie molotov lanciate contro le finestre e il balcone del locale. Attacchi simili erano avvenuti il 18 settembre a Chania (Creta) e a Patrasso.

Guarda i video:

Ciò che la polizia ha trovato in casa di un militante di Alba Dorata a Creta

http://www.youtube.com/watch?v=pJm6lId9BAY

La madre di Pavlos Fyssas racconta in tv l’uccisione di suo figlio

http://www.youtube.com/watch?v=MUOMMg9pZQM

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