Questa sera il Parlamento greco voterà una norma che prevede la sospensione del finanziamento pubblico al partito neonazista Alba Dorata sulla base di una ambigua legge che prevede lo stop dell’erogazione dei fondi statali a quei partiti che siano ‘coinvolti in attività criminali’. La previsione è che a favore della sospensione votino la stragrande maggioranza dei componenti della camera, che già qualche giorno fa hanno deciso la revoca dell’immunità parlamentare a tre deputati neonazisti sotto inchiesta per gli omicidi, le aggressioni razziste e le estorsioni in cui è impegnato il partito guidato da Nikolaos Michaloliakos. Quest’anno Chrysi Avgi ha percepito più di 873 mila euro di finanziamento statale, ma ha ricevuto anche almeno due milioni di euro di finanziamenti da parte di privati, in molti casi imprenditori e armatori.
L’unico partito che dovrebbe votare contro la misura è la stessa Alba Dorata, che ha gridato al complotto di ‘potenze straniere’ e di lobby internazionali ostili come ‘quella sionista’ mentre si asterranno i Greci Indipendenti (scissione di destra nazionalista di Nuova Democrazia) e i comunisti del KKE, che non condividono alcuni aspetti di una legge che secondo alcuni analisti potrebbe colpire nei prossimi anni altre formazioni politiche vista la vaghezza del suo articolato. Pur confermando alcune critiche invece voterà a favore Syriza.
La misura prevede la possibilità di interrompere il finanziamento pubblico a un partito se un quinto dei suoi deputati o dei componenti della sua direzione sono accusati formalmente o vengono arrestati in relazione ad ‘attività criminali’ o di ‘natura terroristica’. Sia Syriza che i comunisti erano contrari all’inserimento del termine ‘terrorismo’ nella legge, visto che questa categoria ai tempi della dittatura militare era l’etichetta che indicava in maniera dispregiativa tutti i gruppi politici che contrastavano il regime fascista. Anche recentemente molti esponenti del governo, in particolare di Nea Dimokratia, hanno rafforzato il classico discorso degli ‘opposti estremismi’, chiarendo che dal loro punto di vista se è vero che Alba Dorata va colpita in quanto svolge attività illegali e criminali – ma non messa fuori legge – altrettanto andrebbe fatto con quei partiti di sinistra che minano la stabilità del paese con scioperi e manifestazioni “anche violente”. Alla fine però la coalizione di sinistra guidata da Alexis Tsipras ha accettato di votare una legge che includa il termine ‘terrorismo’ perché per escludere dal finanziamento pubblico un partito è necessario che a deciderlo sia la maggioranza assoluta dei membri del Parlamento e non una maggioranza semplice come inizialmente previsto. I comunisti invece non si sono lasciati convincere, anche perché avevano chiesto che il testo legislativo citasse esplicitamente Alba Dorata per non essere poi utilizzato in futuro contro i movimenti popolari e di sinistra.
(Nella foto, il museo di cimeli nazisti trovato dalla polizia nella villa dell’imprenditore Anastasios Pallis, finanziatore di Alba Dorata, che ospitava anche uno degli arsenali dei neonazisti composta da decine di armi da fuoco e altre armi)
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