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Liberato il cantante dei Reincidentes arrestato negli Usa

Finalmente ieri nel pomeriggio le autorità degli Stati Uniti si sono degnate di fornire alcune informazioni, per quando generiche e superficiali, sulla sorte di Fernando Madina, vocalist e bassista del gruppo punk rock spagnolo dei Reincidentes.
L’uomo era letteralmente scomparso all’ora di pranzo di venerdì scorso, appena arrivato all’aeroporto di Miami per prendere un altro volo per l’Ecuador, insieme al resto della band. Ma era stato bloccato dalla polizia aeroportuale e di lui non si era saputo più nulla per 72 ore.
Solo ieri si è scoperto che Madina era stato arrestato e rinchiuso nel Turner Guilford Knight Correctional Center con l’accusa di ‘intossicazione’ e ‘comportamento disordinato’. Termini un po’ astrusi che potremmo tradurre in “ubriachezza molesta”.
Comunque a detta delle autorità della Florida lo storico componente dei Reincidentes sarebbe stato liberato a breve dopo esser passato davanti ad un giudice di Miami e aver pagato una cauzione di 500 dollari. Ancora ieri sera non si avevano notizie precise sulla sorte di Madina, a parte la conferma del fatto che era stato arrestato. “Non c’è stato nessun fermo per questioni burocratiche ma una detenzione” aveva spiegato un imbarazzato console spagnolo a Miami, Javier Pagalday, chiarendo di non essere però in grado di fornire maggiori dettagli sulla strana vicenda.
In realtà stanotte il giudice davanti al quale è stato condotto Madina non ha riconosciuto la validità e la fondatezza delle accuse rivolte a Madina dalla polizia e che che gli sono costate tre giorni di carcere e l’impossibilità per lui e per il suo gruppo di poter suonare a Quito, domenica, al Festival della Gioventù e degli Studenti, davanti a decine o forse centinaia di migliaia di persone. Il giudice ha anche annullato la cauzione di 500 dollari imposta al cantante che è stato immediatamente scarcerato.
Ora in moltissimi si chiedono perché l’arresto di Madina non sia stato comunicato immediatamente. 
Nella sua canzone “Coincidenza a Miami’, contenuta nel disco ‘Tiempos de ira’ (2011), la band canta la propria protesta contro i controlli di sicurezza negli aereoporti, soprattutto statunitensi, raccontando una brutta esperienza vissuta sempre a Miami, in quel caso per uno scalo in direzione Colombia. Anche in quel caso Madina venne arrestato, era il 2010, perché ‘confuso’ con un pericoloso ricercato dall’Fbi. “Ucciderò il presidente, porto un panino al prosciutto! Antrace nel deodorante e nel biberon” recita la canzone. 

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