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Autobomba a Beirut. Numerosi morti e feriti, tra cui l’ex ministro delle finanze

Una forte esplosione è avvenuta poco fa nel centro di Beirut, nei pressi dell’albergo Four Seasons e a poche decine di metri dalle sedi del governo e del Parlamento. Una densa colonna di fumo si leva sopra i palazzi cittadini. Morti e feriti, Tv mostra corpi in fiamme e carcasse di auto nelle strade vicino al luogo dell’esplosione di stamani a Beirut, non lontano dall’ufficio del primo ministro. Diverse ambulanze sono sul posto per soccorrere i feriti. Un primo bilancio parla di almeno 71 persone colpite nell’esplosione, tra cui alcune all’interno degli edifici circostanti il luogo dell’esplosione.

A provocare l’esplosione e’ stata un’autobomba. Nell’attentato sarebbe rimasto ucciso l’ex ministro delle Finanze Mohammed Shattah, attuale consigliere del premier Saad al-Hariri. Shattah, membro della comunità sunnita, era in macchina, in un convoglio scortato. I media arabo-sunniti (Al Jazeera e Al Arabiya) lo descrivono come un “critico del regime di Assad”, in Siria. Era stato anche una figura chiave del tribunale internazionale che aveva indagato sull’uccisione del premier Hariri, nel 2005.

Da oltre un mese Beirut è teatro di attentati di probabile matrice islamista-qaedista, che hanno preso di mira in successione l’ambasciata iraniana e sedi del movimento sciita Hezbollah, ovvero gli alleati di Assad nella guerra civile siriana. Secondo le congetture avanzate nelle prime ore, dunque, questo attentato sembrerebbe una ritorsione. Ma a Beirut, come in tutto il Medio Oriente, nulla è mai così come appare a prima vista.

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