Dal 1° gennaio 2014 i cittadini di Bulgaria e Romania aderiranno ufficialmente all’area Schengen e dunque rumeni e bulgari potranno lavorare e risiedere in qualunque altro paese dell’Unione Europea, compreso il Regno Unito.
in Inghilterra da un lato ci sono le solite campagne “contro l’invasione di rumeni e bulgari”, (la foto ritrare proprio un Poster Bus che è possibile incrociare per le strade inglesi), dall’altro ci sono una serie di restrizioni create ad hoc proprio per i soggetti provenienti da Bulgaria e Romania e che furono già annunciate dallo stesso Primo Ministro David Cameron il 26 marzo 2013 [vedi video http://www.youtube.com/watch?v=Cxh-cpkBnvc ].
Le restrizioni saranno, ovviamente, in materia di aiuti sociali, accesso ad alloggi popolari e al sistema sanitario. “Diritti che l’immigrato deve guadagnarsi”, sostiene Cameron. Con queste restrizioni dovranno passare tre mesi dall’arrivo prima che bulgari e rumeni possano usufruire dei loro diritti. Diritti che cesserebbero del tutto se dopo sei mesi i nuovi arrivati non saranno in grado di dimostrare di avere un lavoro. Se gli immigrati «chiederanno l’elemosina o dormiranno all’aperto», aggiunge il primo ministro, «verranno espulsi e non potranno rientrare per 12 mesi».
Parallelamente alle esternazioni del leader conservatore, nel Regno Unito è partita una petizione contro l’apertura delle frontiere a bulgari e rumeni [vedi linkhttp://www.ukip.org/newsroom/news/979-ukip-backs-daily-express-petition-on-eu-migration]promossa da Nigel Farage, presidente dell’eurogruppo “Europa della Libertà e della Democrazia” al quale aderiscono il suo partito, l’UKIP (UK Indipendent Party ), e la Lega Nord.
E’ ovvio che il razzismo di fondo verso i Rom, congiuntamente a petizioni, campagne come quella del Poster Bus o peggio ancora quelle attuata da giornali e media britannici che tendono a scoraggiare il flusso migratorio giocando sul “cibo non buono” o sulle “condizioni climatiche non favorevoli” [ vedi video http://www.youtube.com/watch?v=RHfWzc912UQ] tendono a creare quel clima di tensione che fa si che “l’opinione pubblica” accetti quelle misure apparentementi finalizzate “all’ordine pubblico” ma in realtà strumentali al gioco a ribasso di salari e diritti sul posto di lavoro.
A leggere notizie del genere è impossibile non avere un déjà vu.
In italia già abbiamo potuto conoscere gli effetti di simili provvedimenti, vedi la Bossi-Fini, dove l’immigrato per avere un minimo di diritti è costretto ad accettare qualsiasi condizione lavorativa e salariale, pena la “clandestinità” (e da qui carceri, CIE, espulsioni etc…).
Si tratta di politiche volte a incentivare il gioco al ribasso dei salari non solo di rumeni e bulgari, comunque già protagonisti di un forte fenomeno di migrazione e sfruttamento, ma di tutte quelle persone trasferitesi a Londra, specialmente provenienti dai PIIGS, che vedono come unica prospettiva fare i “lavori che gli inglesi non vogliono fare” (camerieri, servizi alla clientela, pulizie, badanti, babysitter etc etc…).
Londra, una città che non produce niente ma dove trionfa esclusivamente finanza e settore terziario/commerciale, ha tutto sommato l’acquolina in bocca…
Quella spirale di terra bruciata che è il capitalismo made in UE si sta stringendo sempre più. Ora è caccia “al Rom, ladro e sporco” domani ai “PIIGS, i lavativi d’Europa”. La sostanza non cambia, ci vogliono schiavi. Sotto a chi tocca e buon anno!
Dal 1° gennaio 2014 i cittadini di Bulgaria e Romania aderiranno ufficialmente all’area Schengen e dunque rumeni e bulgari potranno lavorare e risiedere in qualunque altro paese dell’Unione Europea, compreso il Regno Unito.
in Inghilterra da un lato ci sono le solite campagne “contro l’invasione di rumeni e bulgari”, (la foto ritrare proprio un Poster Bus che è possibile incrociare per le strade inglesi), dall’altro ci sono una serie di restrizioni create ad hoc proprio per i soggetti provenienti da Bulgaria e Romania e che furono già annunciate dallo stesso Primo Ministro David Cameron il 26 marzo 2013 [vedi video http://www.youtube.com/watch?v=Cxh-cpkBnvc ].
Le restrizioni saranno, ovviamente, in materia di aiuti sociali, accesso ad alloggi popolari e al sistema sanitario. “Diritti che l’immigrato deve guadagnarsi”, sostiene Cameron. Con queste restrizioni dovranno passare tre mesi dall’arrivo prima che bulgari e rumeni possano usufruire dei loro diritti. Diritti che cesserebbero del tutto se dopo sei mesi i nuovi arrivati non saranno in grado di dimostrare di avere un lavoro. Se gli immigrati «chiederanno l’elemosina o dormiranno all’aperto», aggiunge il primo ministro, «verranno espulsi e non potranno rientrare per 12 mesi».
Parallelamente alle esternazioni del leader conservatore, nel Regno Unito è partita una petizione contro l’apertura delle frontiere a bulgari e rumeni [vedi linkhttp://www.ukip.org/newsroom/news/979-ukip-backs-daily-express-petition-on-eu-migration]promossa da Nigel Farage, presidente dell’eurogruppo “Europa della Libertà e della Democrazia” al quale aderiscono il suo partito, l’UKIP (UK Indipendent Party ), e la Lega Nord.
E’ ovvio che il razzismo di fondo verso i Rom, congiuntamente a petizioni, campagne come quella del Poster Bus o peggio ancora quelle attuata da giornali e media britannici che tendono a scoraggiare il flusso migratorio giocando sul “cibo non buono” o sulle “condizioni climatiche non favorevoli” [ vedi video http://www.youtube.com/watch?v=RHfWzc912UQ] tendono a creare quel clima di tensione che fa si che “l’opinione pubblica” accetti quelle misure apparentementi finalizzate “all’ordine pubblico” ma in realtà strumentali al gioco a ribasso di salari e diritti sul posto di lavoro.
A leggere notizie del genere è impossibile non avere un déjà vu.
In italia già abbiamo potuto conoscere gli effetti di simili provvedimenti, vedi la Bossi-Fini, dove l’immigrato per avere un minimo di diritti è costretto ad accettare qualsiasi condizione lavorativa e salariale, pena la “clandestinità” (e da qui carceri, CIE, espulsioni etc…).
Si tratta di politiche volte a incentivare il gioco al ribasso dei salari non solo di rumeni e bulgari, comunque già protagonisti di un forte fenomeno di migrazione e sfruttamento, ma di tutte quelle persone trasferitesi a Londra, specialmente provenienti dai PIIGS, che vedono come unica prospettiva fare i “lavori che gli inglesi non vogliono fare” (camerieri, servizi alla clientela, pulizie, badanti, babysitter etc etc…).
Londra, una città che non produce niente ma dove trionfa esclusivamente finanza e settore terziario/commerciale, ha tutto sommato l’acquolina in bocca…
Quella spirale di terra bruciata che è il capitalismo made in UE si sta stringendo sempre più. Ora è caccia “al Rom, ladro e sporco” domani ai “PIIGS, i lavativi d’Europa”. La sostanza non cambia, ci vogliono schiavi. Sotto a chi tocca e buon anno!
*da Londra
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