Secondo una inchiesta realizzata recentemente dal colosso internazionale dei sondaggi – la Win/Gallup International – quasi un quarto della popolazione mondiale (il 24%) ritiene che oggi siano gli Stati Uniti la maggiore minaccia alla pace nel mondo. Una indicazione decisamente rognosa per il paese che ha visto assegnato al proprio presidente il Premio Nobel per la Pace.
Il sondaggio è stato realizzato in 65 paesi e rivela che questa percezione della “minaccia” non è forte solo nei paesi considerati rivali degli USA come Russia e Cina dove sale rispettivamente al 54 e al 49%, ma lo è anche in diversi paesi “partner” nella Nato come Grecia e Turchia (45%) o paesi come il Pakistan (44%) che è uno dei maggiori percettori degli aiuti statunitensi. Gli altri paesi dove domina una percezione negativa degli Stati Uniti sono la Bosnia (49%) e Argentina (46%). Tra i paesi latinoamericani dove è forte la percezione della minaccia statunitense spiccano poi il Messico (37%), il Brasile (26%), il Perù (24%). Dalla rilevazione mancano però Cuba, Venezuela, Bolivia ed Ecuador dove i dati sarebbero indubbiamente ancora più elevati. Curiosamente ha questa percezione anche il 13% degli statunitensi.
Nella classifica sui paesi percepiti come una minaccia per la pace mondiale troviamo il Pakistan (8%), la Cina (6%), seguiti a pari merito da Afghanistan, Iran, Israele e Corea del Nord (5%), poici sono India, Iraq e Giappone (4%), la Siria (3%),. Infine ci sono la Russia (2%) seguita da Australia, Germania, Arabia Saudita, Corea del Sud e Gran Bretagna (1%).
La Gallup condusse un sondaggio analogo nei primi anni del nuovo secolo caratterizzato dalla guerra infinita in Afghanistan e Iraq e dall’attentato alle Twin Towers e i risultati furono ancora più severi per gli Stati Uniti. Ma dieci anni dopo a Washington non c’è più l’amministrazione Bush ma quella di Obama eppure i risultati appaiono piuttosto negativi per gli Usa.
Indubbiamente un sondaggio è un sondaggio e le risposte indicano percezioni assai diverse nei vari quadranti del mondo a secondo dei teatri e dei punti di crisi e conflitto esistenti. C’è poi da tenere conto di quelli che non pensano che gli Usa siano una minaccia e che in diversi casi sono più numerosi di quelli che pensano il contrario. E’ indubbio però che la percezione degli Stati Uniti come principale “Stato canaglia” del mondo sia quella più diffusa in modo quasi uniforme e per una superpotenza che si regge per quasi un secolo sui tre fattori dell’egemonia (quello economico, quello militare e quello ideologico) è un segnale di crisi piuttosto evidente.
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