La frenesia mediatica che nei giorni scorsi aveva diffuso la notizia che lo zio del leader nordcoreano Kim Jong Un fosse stato ucciso gettandolo in pasto a un branco di 120 cani si è rivelata – come prevedibile – un bufala, infatti era una notizia di satira apparsa su un sito di microblogging cinese, “Tencent Weibo”. Lo riferisce l’agenzia Reuter. La storia, diffusasi a macchia d’olio anche su “autorevoli” quotidiani italiani ed europei, era stata lanciata da un giornale di Hong Kong.
Un post comparso l’11 dicembre su Tencent Weibo (t.qq.com/p/t/312572016688539) affermava che lo “zio Jang” e cinque collaboratori fossero stati uccisi “sbranati” dai cani. Il post era stato visto 290.000 volte. Successivamente il giornale Wen Wei Po di Hong Kong aveva pubblicato un articolo e ripreso il post di Tencent Weibo per giustificare come fonte la notizia e dunque la bufala.
La bufala è stata a sua volta raccolta dopo 12 giorni dal giornale Singapore Straits Times e infine da una vasta gamma di media statunitensi ed europei, dalla stampa alla televisione.
Qui di seguito alcuni dei titoli con i quali “autorevoli” giornali italiani hanno fatto propria la bufala, intruppandosi senza dignità alcuna dentro una informazione mainstream partita dagli Usa che nello stesso giorno, nello stesso modo e con gli stessi titoli hanno riprodotto una notizia inesistente.
“Corea del Nord, esecuzione shock del dittatore Kim: sbranato da 120 cani” (La Repubblica del 3 gennaio)
“Lo zio di Kim sbranato dai cani” (La Stampa del 3 gennaio)
Corea del Nord, lo zio di Kim sbranato vivo da 120 cani affamati (Il Sole 24 Ore del 3 gennaio)
Corea del Nord, il giallo dell’esecuzione. “Lo zio di Kim sbranato dai cani” (Corriere della Sera, del 3 gennaio)
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