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Ankara: decine di migliaia di lavoratori in piazza contro Erdogan

Ieri, in piazza Sihhiye, nella capitale turca Ankara, si è svolta una nuova manifestazione di protesta contro il governo che ha portato in piazza decine di migliaia di lavoratori al grido di “In un sistema rotto non esiste un ingranaggio che funziona, ripuliamo insieme la sporcizia”. Al centro della mobilitazione alcune forze sindacali hanno posto le politiche dell’esecutivo dell’Akp e la corruzione messa a nudo dalle recenti inchieste ordinate dalla magistratura alle quali il governo ha cercato di rispondere destituendo o rimuovendo dai loro incarichi numerosi capo della polizia, prefetti e ben 2000 tra poliziotti e ufficiali.

Ad invitare i propri aderenti a protestare per chiedere le dimissioni del governo di Recep Tayyip Erdogan erano state organizzazioni come il Sindacato Confederale dei Lavoratori Rivoluzionari, il Sindacato dei Lavoratori dell’Impiego Pubblico, l’Unione dei Medici di Turchia, l’Unione delle Camere degli Ingegneri e degli Architetti di Turchia. Insieme ai sindacati in piazza anche molte organizzazioni politiche della sinistra curda e turca, sia parlamentari che extraparlamentari. Alcuni manifestanti sventolavano anche riproduzioni di dollari con la foto di Erdogan sulla banconota.
A prendere la parola a nome degli organizzatori è stato İsmail Hakkı Tombul del sindacato KESK.  a prendere la parola. La manifestazione si è conclusa senza scontri o attacchi della polizia, una rarità di questi tempi.

Intanto proprio ieri il ministro della Giustizia turco, Bekir Bozdag, ha affermato che il governo potrebbe rinunciare al contestatissimo progetto di legge pensato dall’Akp che prevede di mettere sotto più stretto controllo il Consiglio Supremo dei Giudici e dei Procuratori (Hsyk, il Csm turco) e il sistema giudiziario, in un altro tentativo di impedire che le inchieste per corruzione possano minare la stabilità del governo.”Se i gruppi parlamentari si riunissero e si mettessero d’accordo il progetto di legge potrebbe essere ritirato”, ha detto Bozdag alla tv privata Ntv. Difficile, allo stato. Proprio ieri in parlamento è scoppiata una megarissa tra deputati della maggioranza e dell’opposizione a proposito della legge che metterebbe un ulteriore bavaglio alla magistratura.

 

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