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L’Ucraina fa litigare Unione Europea e Stati Uniti

In una dichiarazione rilasciata oggi, la cancelliera tedesca Angela Merkel ha definito ”assolutamente inaccettabili” le dichiarazioni offensive dell’ambasciatrice Usa Victoria Nuland, che ieri si era lasciata andare ad una frase ingiuriosa contro le azioni della diplomazia di Bruxelles dentro la crisi ucraina. ”La cancelliera”, ha detto il portavoce della Merkel rispondendo a una domanda dei giornalisti ”vuole ancora una volta sottolineare che la signora Ashton sta facendo un lavoro eccellente”. La Ashton è attualmente mrs. Europe ossia la rappresentante della politica estera di Bruxelles. Il paradosso della vicenda sta nel fatto che la pesante gaffe dell’ambasciatrice americana in Europa, Victoria Nuland, è avvenuta durante una conversazione telefonica con l’ambasciatore americano a Kiev: La Nuland ha usato un termine offensivo per criticare l’atteggiamento di Bruxelles nei confronti della crisi in Ucraina. ”Fuck the Ue (si fotta la Ue)”, aveva detto la Nuland durante la telefonata, che è stata però intercettata e postata su YouTube. I funzionari americani, in evidente imbarazzo, non hanno negato la conversazione, ma hanno accusato la Russia di intercettare i telefoni del personale diplomatico statunitense (detto dagli Usa del datagate l’accusa appare piuttosto paradossale). Le autorità dell’Unione Europea al momento evitano ogni polemica. ”Non commentiamo le conversazioni telefoniche intercettate” ha detto una portavoce dell’Altro Rappresentante per la politica estera Catherine Ashton.

Manifestanti antigovernativi ucraini tre giorni fa avevano preso di mira oggi gli uffici della Deutsche Bank a Kiev. I manifestanti si erano portati dietro una vasca da bagno piena di banconote coperte di sangue. I manifestanti accusavano la banca tedesca di aver fatto affarri con una banca ucraina di proprieta’ di Oleksandr Yanukovych, figlio del presidente. ”La Deutsche Bank e’ la lavanderia dei soldi sporchi ucraini”, ha accusato uno dei manifestanti. Una iniziativa che Berlino non deve aver apprezzato molto e dietro la quale qualcuno ha letto lo zampino di Washington. Dal canto suo la Russia attraverso il consigliere del presidente russo Sergei Glazyev ha dichiarato che ”secondo alcune fonti, gli Stati Uniti avrebbero speso circa 20 milioni di dollari a settimana per finanziare i ribelli. Naturalmente e’ inaccettabile e procederemo con un esame”. Il Cremlino non ha risparmiato neanche il governo ucraino accusandolo di ”aver distorto la realta’ facendo passare false informazione sulla situazione a Kiev”. Glazyev ha definito la situazione ”schizofrenica perche’ il governo ha paura di chiamare le cose con il proprio nome: si tratta di un colpo di Stato e lo diciamo a gran voce”. 

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