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Kiev: manifestanti pro-Ue assaltano parlamento e occupano partito di governo

Nuova improvvisa fiammata di violenza a Kiev, protagonisti i gruppi più oltranzisti dell’opposizione ucraina filoccidentale e di estrema destra. In occasione di un dibattito in parlamento su materie di carattere costituzionale, circa dieci mila persone hanno marciato questa mattina in corteo fino al parlamento ucraino, chiedendo l’immediata approvazione di una legge che limiti le prerogative del presidente della repubblica Viktor Yanukovich. Ad un certo punto gruppi paramilitari interni alla manifestazione hanno attaccato i cordoni di polizia, distruggendo anche alcuni veicoli di servizio, tentando di assaltare la sede parlamentare e di fare irruzione all’interno dell’edificio. A quel punto di cordoni di Berkut, i reparti antisommossa, hanno risposto con violenza lanciando lacrimogeni, granate stordenti e pallottole di gomma contro i dimostranti che a loro volta hanno lanciato pietre e molotov. Si registrano numerosi feriti.

Sempre questa mattina nella capitale ucraina gruppi di manifestanti della destra hanno occupato la sede del partito delle Regioni, il principale partito del paese e principale forza di governo. Anche in questo caso l’assalto è stato condotto con lanci di pietre e di bottiglie molotov. I dimostranti hanno rotto i vetri delle finestre dell’edificio ed sono riusciti a forzare l’ingresso di un garage del cortile entrando così nella sede del partito dalla quale però sono stati sgomberati dalla polizia qualche minuto dopo.
Come è possibile vedere dai video, moltissime le bandiere del partito di estrema destra Svoboda – l’ex partito nazionalsocialista ucraino – all’interno delle manifestazioni di oggi, a protezione dei militanti armati di bastoni e con il capo coperto da elmetti di tipo militare. Attacchi contro la polizia si sono verificati in contemporanea, riporta la stampa, in numerose zone del centro della capitale.
All’interno del parlamento intanto una cinquantina di parlamentari dei tre partiti di opposizione – Svoboda, Patria e Udar – hanno occupato la presidenza, dopo uno scontro fisico con i commessi e i colleghi della maggioranza di governo, per impedire il proseguimento dei lavori parlamentari.

Proprio ieri la Russia aveva annunciato il proseguimento del finanziamento da 15 miliardi di dollari concesso a dicembre all’Ucraina affermando che, entro questa settimana, verserà altri due miliardi di dollari al governo di Kiev, dopo i tre miliardi già elargiti a fine dicembre. L’intesa da 15 miliardi di prestito è stata concessa da Vladimir Putin al presidente ucraino Viktor Yanukovich, dopo che quest’ultimo ha rinunciato a firmare il trattato di associazione con l’Ue, considerato dannoso per la debole economia locale anche da sindacati e imprenditori. 

Da parte loro i leader dell’opposizione ucraina di destra hanno chiesto all’Ue di decidere immediatamente delle sanzioni contro il presidente Viktor Ianukovich e il suo entourage, ed hanno anche sollecitato un aiuto finanziario da parte di Bruxelles. Le richieste sono state avanzate ieri in un incontro a Berlino tra due dei principali leader dell’opposizione di Kiev – l’ex pugile Vitali Klitschko e il capogruppo del partito Patria, Arseni Iatseniuk – e la cancelliera tedesca Angela Merkel. 

L’establishment dell’Unione Europea non è l’unico a soffiare sul fuoco dello scontro frontale in Ucraina, non facendosi scrupolo di utilizzare anche partiti fascisti e xenofobi che all’interno dei confini continentali vengono invece ‘combattuti’ (ma solo a parole).

Domenica a incitare i manifestanti dell’opposizione ucraina c’era anche Daniel Cohn Bendit che ha aizzato alcune migliaia di persone dal palco di Piazza Maidan. Per chi capisce il castigliano pubblichiamo qui sotto il testo completo del delirante intervento dell’uomo politico franco-tedesco (e punto di riferimento, inspiegabilmente, di molta opinione pubblica ‘progressista’) pubblicato dal quotidiano spagnolo El Pais:

http://elpais.com/elpais/2014/02/13/opinion/1392319475_942346.html

 

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