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Intercettazione: “I cecchini di Majdan al servizio dei rivoltosi”

Funzionari del Servizio di Sicurezza dell’Ucraina (SBU), fedeli al deposto presidente Viktor Yanukovich (ma più probabilmente i servizi segreti russi) hanno intercettato i telefoni del Ministro degli Esteri estone Urmas Paet e dell’Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli Affari Esteri e la Sicurezza Catherine Ashton e hanno diffuso la loro conversazione sul web.

Non si tratta di una conversazione qualsiasi. I due esponenti politici discutono delle loro impressioni su ciò che sta accadendo nel paese dopo la “rivoluzione”.
Intanto pare che la maggior parte degli ucraini non abbiano alcuna fiducia in nessuno dei leader della rivolta di Maidan e quindi nei nuovi governanti. 
Ma la cosa più sorprendente riguarda l’uso della forza durante la “rivoluzione”, in particolare per quanto riguarda i cecchini che hanno ucciso sia alcune decine di manifestanti sia numerosi agenti dei reparti antisommossa della polizia.
In effetti i proiettili estratti dai corpi di alcuni manifestanti e di alcuni poliziotti, dicono, sono identici. Ed emerge nella conversazione come le nuove autorità di Kiev non abbiano nessuna intenzione di indagare su quanto avvenuto e di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta.
Il ministro Paet rivela anche che ci sono informazioni secondo le quali sarebbero stati proprio i leader della ‘rivolta di Majdan’ – e quindi i nuovi padroni di Kiev – ad assoldare i cecchini che hanno ucciso decine di persone proprio mentre era in corso la trattativa col governo e con presidente Yanukovich per far saltare il negoziato e internazionalizzare la crisi. Dice letteralmente il ministro degli Esteri dell’Estonia: ““Tutte le prove dimostrano che le persone che sono state uccise da cecchini da entrambe le parti, tra i poliziotti e poi tra la gente nelle strade, erano gli stessi cecchini che hanno ucciso le persone da entrambe le parti, così che poi lei (Olga Bogomolets, era il medico principale dell’ospedale mobile di Piazza Maidan quando la protersta a Kiev è diventata violenta, ndt) mi ha anche mostrato alcune foto che come medico può affermare che portano la stessa firma, lo stesso tipo di proiettili, ed è davvero inquietante che ora la nuova coalizione non voglia indagare su ciò che è esattamente accaduto. Diventa sempre più evidente che dietro i cecchini non c’era (il presidente Viktor) Yanukóvich ma qualcuno della nuova coalizione di governo”.

La Ashton ascolta, parla poco. “Credo che si vogliamo indagare. Voglio dire, non ho smesso di occuparmene, è interessante cielo…” risponde la ministra degli Esteri dell’UE.
Una nota pubblicata oggi sul sito del Ministero degli Esteri estone conferma l’autenticità della telefonata (http://www.vm.ee/?q=en%2Fnode%2F19353) registrata dopo che Saet aveva visitato Kiev lo scorso 25 febbraio, sorvolando in maniera assai imbarazzante sul coinvolgimento dell’ex opposizione ucraina nella strage.

Ieri, inoltre, con una dichiarazione sibillina, il nuovo Ministro degli Interni Avakov ha dichiarato che sul majdan hanno causato spargimenti sangue “forze non ucraine” senza meglio specificare le sue accuse.

Non è la prima volta che una conversazione riservata viene intercettata e diffusa dai servizi di Mosca. Nella precedente, poche settimane fa, venne resa nota una discussione telefonica tra la vice segretaria di Stato USA per gli Affari Europei, Victoria Nuland, e l’ambasciatore di Washington a Kiev, Geoffrey Pyatt. In quell’occasione la Nuland – sottolineando il suo ragionamento con un esplicito ‘A fanculo l’Ue’ – chiariva la preferenza del governo Obama per la figura di Arseni Yatseniuk (attuale primo ministro) come capo del nuovo governo ucraino piuttosto che per Vitali Klitschkó, favorito dagli europei. 

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