Nuovi bombardamenti israeliani in territorio siriano, questa volta con la giustificazione che configurino una rappresaglia contro l’esercito siriano dopo che alcuni razzi hanno raggiunto ieri postazioni israeliane nel Golan occupato ferendo alcuni militari di Tel Aviv.
L’aviazione israeliana ha messo a segno dei raid contro postazioni militari siriane sul versante siriano del Golan. I caccia con la Stella di David avrebbero colpito per almeno quattro volte le basi dell’esercito di Damasco bersagliando le postazioni di artiglieria, il quartier generale nei pressi di Quneitra e un centro di addestramento militare. Si tratterebbe del più esteso attacco israeliano alle truppe regolari siriane dall’inizio della guerra civile in Siria, nel marzo di tre anni fa.
Ieri il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva avvertito che Israele avrebbe reagito all’esplosione, nella quel uno dei soldati coinvolti è stato gravemente ferito.
“Riteniamo il governo del presidente Bashar al Assad responsabile per quello che accade a partire dal suo territorio” ha aggiunto il ministro della Difesa Moshe Yaalon, precisando che “se il regime continuerà a collaborare con gruppi terroristici intenzionati a colpire Israele, ne pagherà le conseguenze”.
Ma secondo varie fonti, compresa la tv Al Arabiya, l’intento dell’attacco di ieri nel Golan occupato era rapire dei soldati israeliani e sarebbe stato messo a segno da gruppi jihadisti che combattono contro Assad, e non certo suoi alleati.
I bombardamenti avvengono a poche ore dalla diffusione di un appello, da parte di alcuni dirigenti della Coalizione Nazionale Siriana, affinché Israele sostenga i ribelli anti-Assad in cambio del Golan.
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