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Ambasciatore italiano arrestato a Manila. L’accusa: pedofilia

Nei giorni scorsi i media si sono occupati delle ambasciate italiane all’estero a causa della spending review – a dire il vero più simbolica che reale – annunciata dal governo Renzi sul personale diplomatico.

Ma la notizia di oggi è che l’ambasciatore italiano in Turkmenistan, Daniele Bosio, è stato arrestato nelle Filippine con l’accusa di aver violato la legge locale sulla tutela dei minori. Il diplomatico respinge ogni accusa e da chi lo ha incontrato subito dopo l’arresto viene descritto come una persona «turbata». Da quanto riportano le agenzie di stampa sembrerebbe che il diplomatico sia ancora trattenuto in un posto di polizia a sud della capitale Manila pur potendo utilizzare il telefono per comunicare con l’esterno.
A quanto si apprende Bosio, 46 anni, di Taranto, primo ambasciatore in Turkmenistan dallo scorso dicembre, si trovava nella località termale di Laguna, 90 km da Manila, per una vacanza. L’arresto è scattato in seguito alla denuncia di un’attivista australiana, ma non sono ancora chiare le circostanze che hanno portato al fermo.
Secondo la polizia, il diplomatico sarebbe stato trovato nella notte tra venerdì e sabato con alcuni bambini all’interno di un appartamento. Per l’ong filippina Bahay Tuluyan, che lavora in coordinamento con la Onlus internazionale Ecpat (End Child Prostitution, Pornography and Trafficking) i minori sarebbero stati portati proprio nella stanza del resort in cui il diplomatico alloggiava. Secondo una terza versione, meno compromettente, l’ambasciatore sarebbe stato trovato in compagnia di alcuni bambini ma in un parco giochi.

L’arresto è comunque avvenuto sulla base della legge 7610 del 1992, un insieme di norme dirette a combattere la pedofilia in un paese in cui il turismo sessuale e lo sfruttamento dei minori sono diffusissime.

Nel pomeriggio di oggi le autorità filippine hanno tramutato il fermo in arresto e il governo italiano ha deciso di sospendere l’Ambasciatore Bosio dalle sue funzioni in ottemperanza alle disposizioni di legge.


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