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Il fondo del barile, letteralmente

Apprendiamo da Contropiano, una notizia che sembra uscita da Topolino: l’Enel è in pista per cercare Grecia un pò di petrolio.

E’ stata infatti presentata al Ministero ellenico per l’ambiente e l’energia una domanda per effettuare ricerche in tre zone distinte del paese.

Il Ministro Yannis Maniatis su questa vicenda se ne è uscito in modo sfolgorante: essendo ministro dell’ambiente oltre che dell’energia ha preso la palla al balzo per alcune dichiarazioni entusiastiche; si può infatti leggere che il Ministro avrebbe affermato che “La decisione del Gruppo Enel, una società di riconosciuto prestigio e credibilità a livello internazionale nel settore dell’energia, dimostra l’aumentato interesse della comunità petrolifera per la Grecia. Non si tratta di una semplice notizia positiva ma di un’espressione di fiducia verso il nostro grande sforzo per la valorizzazione del nostra ricchezza mineraria”.

Ovviamente se la Grecia avesse fatto grandi sforzi per valorizzare la sua ricchezza mineraria non avrebbe alcun bisogno dell’Enel, di cui, fra le altre cose, si ignorava il “riconosciuto prestigio e credibilità a livello internazionale”.

Il Ministro Maniatis dà però il meglio di sé nella dichiarazione successiva, allorchè vengono inanellate una dopo l’altra una serie di dichiarazioni favolose: “Con un lavoro politico sistematico e integrale garantiamo condizioni di normalità e un quadro imprenditoriale stabile in un settore che nei prossimi anni registrerà sviluppi impetuosi. Si tratta ancora un messaggio di ottimismo per la società greca e portiamo avanti il nostro sforzo con responsabilità, trasparenza e rispetto verso l’ambiente”.

Naturalmente di sistematico e di integrale in Grecia vi è soltanto lo smantellamento del paese stesso, ormai alla disperazione, mentre la stabilità del quadro impreditoriale assomiglia da vicino a quella di un morto che galleggia.

Quanto poi ai futuri sviluppi impetuosi del settore petrolifero siamo in pieno wishful thinking, la produzione mondiale non aumenta da oltre 6 anni e le principali compagnie non sembrano intenzionate a grandi investimenti.

Il povero Maniatis dovrà poi incontrare delle belle difficoltà a conciliare le trivellazioni con il rispetto dell’ambiente, ma su questo lo aspetterà volentieri alla prova dei fatti quella parte del popolo greco che è dotato di buona memoria.

Un’ultima nota la merita però anche l’Enel, che è alla ricerca di giacimenti quasi sicuramente di modestissime dimensioni e che contengono un greggio che ha ottime probabilità di essere molto simile a quello albanese: qualità bassa e con alte percentuali di zolfo. Ottimo per fare asfalto, quando si faranno le prime estrazioni. Cioè non prima del 2020: complimenti, un vero affarone. Voto per Maniatis: 3. Voto per l’Enel: 4.

da http://www.inventati.org

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