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Grecia: testa a testa tra destra e sinistra radicale

20,30 –

19.30 – I seggi in tutta la Grecia si sono chiusi alle 19 – le 18 in Italia – ed immediatamente le varie agenzie incaricate di realizare gli exit poll, i sondaggi durante le operazioni di voto, hanno esternato le proprie previsioni: secondo Mega Tv dal 27,5 al 30,5% per il Centrodestra e dal 27 al 30% per Syriza. Praticamente vista la forbice tra il dato massimo e quello minimo e il dato equivalente tra le due forze e’ impossibile dire chi sia uscito vincitore dalle elezioni di oggi, e la Grecia si prepara quindi ad una lunga notte elettorale, in attesa di exit poll piu’ precisi e poi dei risultati provenienti dal Ministero degli Interni di Atene con i dati reali provenienti dalle varie zone del paese.

Nel centro di Atene varie sono le postazioni approntate dalle due coalizioni in caso di vittoria. E non e’ ancora chiaro chi stasera festeggera’ e chi no…

A festeggiare, e’ certo, non saranno sicuramente i socialisti di Venizelos dati tra il 10 e il 12%. Buon risultato per i nazisti di Chrisi Avgi che invece i sondaggi prima del voto davano in discesa e che gli exit poll accreditano di un risultato tra il 6 e il 7,5% (contro il 7 del voto precedente). In calo rispetto al 6 maggio ma comunque abbastanza forti da entrare in Parlamento i comunisti del KKE con il 5-6%. A destra i Greci Indipendenti si attesterebbero tra il 6 e il 7,5% mentre Sinistra Democratica tra il 5,5 e il 6,5%, con risultati simili alla scorsa tornata.

Questi risultati si riferiscono a una delle agenzie incaricate di realizzare i sondaggi durante il voto, mentre quelli forniti da Skai Tv danno cifre leggermente diverse con il partito anti-troika avanti con il 31% dei voti, contro il 30 dei conservatori pro-troika di Nea Dimokratia.

Comunque stando ai primi risultati la sinistra radicale (Syriza) di Alexis Tsipras guadagnerebbe oltre il 10% dei consensi rispetto alle elezioni del 6 maggio: dal 16,8% passerebbe a una forbice tra il 27 e il 30, polarizzando il voto a sinistra. Un vero miracolo considerando che la coalizione non aveva superato il 5% alle elezioni del 2009. Forte aumento anche del partito conservatore di Antonis Samaras Nea Demokratia, che crescerebbe di una decina di punti rispetto alle elezioni del mese scorso, dal quale pero’ era uscito pesantemente ridimensionato rispetto al normale risultato che ha sempre oscillato attorno al 40%.

Dalla geografia del voto di oggi – per quanto ancora incerta – emerge che sara’ molto difficile che se vince Syriza la sinistra radicale sia in grado di governare. Perche’ se giunger’ in testa e prenderggi del premio di maggioranza potra’ contare al massimo su 130 seggi, e quindi dovrebbe governare in coalizione. Ma i voti di Dimar (Sinistra Democratica) o dei Greci Indipendda soli non basterebbero a dare al paese una maggioranza stabile, e ci sarebbe bisogno dell’ingresso di entrambi le formazioni nell’esecutivo di scopo – abolire il memorandum e rinegoziare il debito – tenendo conto pero’ che mentre la scissione nazionalista di Nuova Democrazia e’ nettamente contro l’UE la scissione di destra di Syriza non e’ d’accordo con l’abolizione del memorandum ma solo di alcune leggi applicative. Il che significa che anche in caso di vittoria Syriza non riuscirebbe a formare una coalizione di governo, visto il rifiuto da parte dei comunisti del KKE di partecipare ad ogni tipo di alleanza. A quel punto la palla ripasserebbe comunque nelle mani di Nuova Democrazia che potrebbe tentare di formare un governo con socialisti e forse Dimar.

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