Il Ministro della Giustizia ucraino, Pavel Petrenko (esponente del partito Patria dell’oligarca Yulia Timoshenko) ha dichiarato oggi di aver inviato la richiesta formale alla Procura Generale (presieduta da un esponente del partito nazionalsocialista Svoboda) e ai Servizi di Sicurezza di avviare l’inchiesta sulle attività del Partito Comunista d’Ucraina, accusato di complicità con le attività separatiste nelle regioni del sudest dell’Ucraina. Le indagini mirano a porre le condizioni, ha detto Petrenko, per una eventuale messa fuori legge del Partito Comunista.
La dichiarazione di Petrenko arriva esattamente il giorno dopo la lettera scritta dal presidente della giunta e della Repubblica, Turchinov, al ministro della Giustizia, contenente la richiesta di avviare le procedure per la messa al bando del PCU.
Petrenko ha dichiarato che l’inchiesta sulle attività dei partiti per la loro messa al bando dura circa un mese, ma non è scontata la messa al bando del PCU “qualora non si raccolga sufficiente materiale”.
Turchinov aveva minacciato varie volta, anche durante una seduta parlamentare della scorsa settimana, il segretario comunista Simonenko, aggiungendo di “avere materiale” sulle attività di appoggio dei comunisti al “terrorismo e al separatismo”.
Lo scorso venerdì inoltre, due esponenti del partito Patria avevano depositato un progetto di legge per sciogliere il gruppo parlamentare comunista e liberare il parlamento di Kiev da una presenza evidentemente scomoda e fastidiosa.
Venerdì sera, infine, Petro Simonenko è uscito illeso da un attentato fascista, dopo aver dichiarato nel corso di una intervista televisiva di ritirarsi dalle elezioni farsa per la presidenza previste domenica prossima, denunciando le persecuzioni cui sono soggette tutte le forze antifasciste.
Informazioni tratte da ‘Con l’Ucraina antifascista’
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Quello del governo ucraino è un fascismo d.o.c.