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Podemos aderisce al Gue di Tsipras. Attivisti del 15M in carcere per sciopero

La formazione politica Podemos, che è stata la vera sorpresa delle elezioni europee in Spagna conquistando l’8% e 5 europarlamentari, ha annunciato che aderirà al gruppo della Sinistra Unitaria Europea (Gue) di Strasburgo al quale già appartiene l’altra formazione storica della sinistra spagnola, Izquierda Unida. 

Fonti del GUE hanno confermato che ieri il leader di Podemos, Pablo Iglesias, si è messo in contatto con il candidato del gruppo alla presidenza della Commissione Europea, il greco Alexis Tsipras, annunciando la propria adesione. “Ciò che rimane per formalizzare l’ingresso di Podemos nel gruppo ha a che fare solo con alcune questioni formali” ha segnalato il Gue, che ora potrà contare su ben 11 eurodeputati eletti in Spagna.
Intanto in patria c’è aria di repressione contro il movimento 15 M, quello etichettato dai media come degli ‘indignados’ e dal quale proviene il gruppo dei principali promotori di Podemos.
Due attivisti – Carlos Cano Navarro di 25 anni e Carmen, che ha 56 anni ed è disoccupata – parteciparono durante lo sciopero generale del 29 marzo del 2012 ad un picchetto informativo organizzato dal coordinamento 15M, insieme ad altre circa 200 persone. La polizia intervenne con violenza per forzare il blocco e dopo due anni sia Carlos sia Carmen sono stati condannati a tre anni e un giorno di prigione e al pagamento di una multa di 3655 euro. Ora entrambi sono in attesa che gli agenti li prelevino e li portino in qualche prigione. Incredibilmente, la pesante sentenza dettata dal Tribunale Penale n° 1 di Granada, in Andalusia, “non permette l’ingresso volontario in prigione” da parte dei condannati. Paradossalmente, i due attivisti sono stati condannati per reati contro i diritti dei lavoratori mentre in realtà sono stati arrestati proprio perché partecipavano ad una azione di solidarietà con i lavoratori che scioperavano contro l’austerity della troika e le politiche di tagli del governo di Madrid. Incredibilmente la procura aveva chiesto ‘solo’ un anno di prigione, ma il tribunale ha triplicato la condanna. Per dare un esempio, un segnale, evidentemente, al resto degli attivisti andalusi. Il movimento 15 M ha denunciato la sproporzione della condanna e per venerdì prossimo ha convocato un concentramento di protesta di fronte alla Subdelegazione del Governo a Granada contro “la strategia di repressione e criminalizzazione della protesta sociale” e per esigere l’assoluzione dei due condannati. I portavoce del movimento ricordano che solo quest’anno nella stessa provincia si sono aperte ben 40 cause giudiziarie nei confronti di altrettanti attivisti accusati di vari reati penali commessi presuntamente nel corso di iniziative di sostegno alla mobilitazione dei sindacati.

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