L’oligarca Petro Poroshenko, da poche settimane presidente dell’Ucraina – almeno di quella metà che ha votato lo scorso 25 maggio -ha ribadito recentemente che il prossimo 27 giugno firmerà l’Accordo di associazione economica all’Unione Europea. Non solo. Il governo golpista ha presentato in Parlamento un ordine del giorno che prevede la concessione della rete dei gasdotti ucraini a una joint venture partecipata per il 49% da partner stranieri, per lo più compagnie statunitensi e delll’Unione Europea, a cui verrebbe affidata la gestione dei gasdotti e dei depositi sotterranei di gas. «Se gli europei si uniscono all’impresa, la Russia non costruirà South Stream», ha detto in Parlamento Arseniy Yatsenyuk, il primo ministro ucraino. Per il dibattito alla Verkhovna Rada non è ancora stata fissata una data.
Non c’è che dire per delle forze che si sono impossessate del potere in nome dei valori nazionali e della difesa dell’indipendenza della patria…
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