Attentato al leader della Repubblica popolare di Lugansk, Igor Plotnitskij. Un ordigno rudimentale, piazzato dietro un palo della illuminazione viaria, è esploso al momento in cui transitava l’auto su cui Plotnitskij viaggiava insieme a due suoi collaboratori. Secondo le prime informazioni, Plotnitskij sarebbe vivo, ma in gravi condizioni; stessa situazione anche per gli altri due passeggeri a bordo della vettura.
Secondo gli ultimi lanci di Interfax, “i medici stanno lottando per salvare la vita di Igor Plotnitskij”.
La versione al momento più accreditata è quella di un’azione di un gruppo di sabotatori ucraini, come indicherebbero alcune tracce rinvenute sul luogo dell’attentato.
Secondo Russkaja Vesna, il capo del Servizio di sicurezza ucraino Jurij Tandit avrebbe confermato, in un intervista a una tv ucraina, che si è trattato di un attentato, evitando ovviamente di entrare nel merito delle versioni sull’accaduto e sui possibili autori. Tandit ha detto di aver ricevuto la notizia “da canali riservati” e, in modo sibillino, ha aggiunto di “essere vicino alle persone che, effettivamente, si trovano ora in gravi condizioni, compreso lui come persona…”, riferendosi con ogni evidenza a Igor Plotnitskij.
Dalla Repubblica popolare di Donetsk fanno sapere che l’attentato contro Plotnitskij non determinerà l’adozione di supplementari speciali misure di sicurezza nella DNR, già di per sé a livelli elevati.
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