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Mosca rinnoverà ospitalità a Edward Snowden: “Sua vita in pericolo”

La Russia, molto probabilmente, estenderà il permesso di soggiorno a Edward Snowden, in scadenza il 31 luglio. A dirlo è stato un funzionario del servizio per l’immigrazione di Mosca secondo quanto riportato dal Wall Street Journal.
“Non vedo alcun problema per estendere il suo status temporaneo di rifugiato. Le circostanze non sono cambiate: la sua vita è ancora in pericolo, per cui il servizio federale per l’immigrazione ha tutte le ragioni per estendere il suo status” ha dichiarato il vicedirettore del servizio, Vladimir Volokh, all’agenzia Interfax. Secondo il funzionario, la richiesta di Snowden sarà accettata la prossima settimana.
L’ex collaboratore dei servizi segreti statunitensi, che ha rivelato al mondo i programmi di sorveglianza globale dell’intelligence di Washington scatenando polemiche e numerose contromisure da parte degli stati spiati, ha presentato nei giorni scorsi la domanda per l’estensione del suo permesso di soggiorno in Russia. A comunicarlo è stato il suo avvocato russo, Anatoly Kutcherena, che assiste Snowden da quando lo scorso anno rimase bloccato all’aeroporto di Mosca senza documenti.
Di recente è stata rilanciata l’idea di un possibile ritorno dell’informatore negli Stati Uniti, ma servirebbe un accordo tra Snowden e le autorità di Washington che non sembrano affatto disponibili a perdonare il ‘traditore’ che in patria è stato incriminato per spionaggio e rischia una pena tombale.
Proprio ieri il presidente della Federazione russa, Vladimir Putin, si è detto pronto a far sviluppare “un sistema capace di garantire la sicurezza delle informazioni”, definendo “una manifesta ipocrisia” la sorveglianza elettronica operata dagli Stati uniti nel mondo.
“Per quanto riguarda il cyber-spionaggio, non è solamente una manifesta ipocrisia tra alleati e partner, ma anche un attacco diretto contro la sovranità e una violazione dei diritti umani, nonché un’intromissione nella vita privata” altrui, ha spiegato Putin rispondendo a una domanda dell’agenzia Itar-Tass.
“Sono pronto a sviluppare congiuntamente un sistema capace di garantire la sicurezza delle informazioni internazionali”, ha sinsistito il presidente russo alla vigilia della partenza di un suo tour diplomatico in America Latina.

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