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Putin in America Latina: Mosca punta sui Brics per rompere l’assedio occidentale

Assediato sul fronte occidentale dalla minaccia di nuove sanzioni e da un vero e proprio accerchiamento militare da parte della Nato (o direttamente statunitense), Vladimir Putin punta verso il Sud e l’Est nel tentativo di spezzare il crescente isolamento imposto da Usa e Ue. Il presidente russo è arrivato ieri in America latina per un tour che lo vedrà prima a Cuba, poi in Argentina e poi ancora in Brasile. Un viaggio sotto il segno della cooperazione economica con i Paesi Brics e anche della diplomazia informale (a Rio de Janeiro, domenica, sarà alla finale dei Mondiali di calcio e avrà una serie di incontri di lavoro, compreso probabilmente un colloquio con la cancelliera tedesca Angela Merkel). 

Il leader del Cremlino punta a rafforzare legami con Paesi che la Russia considera “partner naturali” e a strappare qualche nuovo contratto in un momento in cui gli investimenti esteri per la Russia sono frenati, almeno in parte, dalle sanzioni internazionali e dal clima di scontro con Washington e Bruxelles inaspritosi dopo il sostegno occidentale al colpo di stato nazionalista in Ucraina e l’inizio della guerra civile nelle regioni ad est di Kiev.
Alla vigilia del suo viaggio in America Latina, il presidente russo ha rilasciato un’importante intervista all’agenzia cubana Prensa Latina affermando che: “Siamo interessati a un’America Latina unita, forte, economicamente sostenibile e politicamente indipendente, che sta diventando una parte importante del mondo policentrico emergente”. Nel corso dell’intervista Putin ha ringraziato i governi sudamericani per il sostegno mostrato negli ultimi anni nei confronti delle iniziative internazionali promosse da Mosca “compresa la smilitarizzazione dello spazio, il rafforzamento della sicurezza internazionale dell’informazione, l’inammissibilità della glorificazione del nazismo”.
Rispetto all’integrazione possibile tra Russia e America Latina, il capo del Cremlino ha descritto come “promettenti i contatti tra la CELAC ei paesi membri dell’Unione doganale”. “Siamo aperti ad interagire in modo sostanziale anche con altre forme di integrazione dell’America Latina, anche nel contesto della comunità che sta emergendo. Mi riferisco all’Unione delle nazioni sudamericane (UNASUR), al Mercato comune del Sud (Mercosur), all’Alleanza Bolivariana per i Popoli della Nostra America (ALBA), all’Alleanza del Pacifico (AP), al Sistema di integrazione centroamericana (SICA) e alla Comunità dei Caraibi (CARICOM)”. Putin ha precisato che la Russia intende massimizzare il potenziale delle rispettive economie e sviluppare la cooperazione in settori importanti come il petrolio e il gas, l’energia idroelettrica e nucleare, la costruzione di aerei ed elicotteri, le infrastrutture e le tecnologie dell’informazione. Inoltre il presidente ha, infine, confermato che la Russia sostiene il Brasile come candidato forte e degno per un seggio permanente nel Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite

Simbolo della crescente influenza dei paesi emergenti è sicuramente la Banca di sviluppo dei BRICS. L’accordo che prevede la creazione di questa nuova istituzione finanziaria internazionale con un capitale di 100 miliardi dollari tra Brasile, Russia, India, Cina e Sud Africa sarà firmato al summit che si terrà tra il 14 e il 16 Luglio a Fortaleza. E Putin concluderà proprio in Brasile il proprio giro, cominciato ieri con una visita a Cuba, dove con Raul Castro ha discusso di cooperazione energetica, trasporti, aviazione civile e spazio.
In perfetto timing con l’agenda putiniana, due giorni fa il Consiglio della Federazione, il senato russo, ha rafiticato la cancellazione del 90% del debito cubano che la Russia ha ereditato dall’Urss: 31,7 miliardi dollari, con i restanti 3,5 miliardi da rimborsare nel prossimo decennio tramite il finanziamento di progetti di investimento sull’isola. Un chiavistello per nuovi contratti che i gruppi russi contano di strappare sulla scia del rilancio sul debito. E ieri è stato annunciato che la società pubblica russa del petrolio Rosneft e il gruppo Zarubezhneft firmeranno all’Avana un accordo con la compagnia cubana Cubapetroleo per una licenza di prospezione ed estrazione petrolifera nelle acque a Nord Ovest di Cuba.
Nei prossimi giorni con la leader argentina Cristina Fernandez de Kirchner, Putin discuterà lo sviluppo della cooperazione economico – commerciale e degli investimenti, dei progetti comuni nei settori dell’energia, dei trasporti, dell’aviazione civile, dell’uso pacifico dello spazio e di salute.

E intanto Mosca rafforza le proprie esportazioni di elicotteri in tutta l’America Latina. I velivoli civili e militari russi vengono attualmente esportati già verso Brasile, Argentina, Perù e Messico, e presto anche in altri paesi dell’ex cortile di casa degli Stati Uniti.

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