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Gaza: un’altra strage di bambini, disastro umanitario

La strage israeliana a Gaza continua indiscriminata a colpire civili inermi, donne, anziani, disabili, bambini che costituiscono l’80% degli ormai 220 morti e delle migliaia di feriti.

Tra i morti di oggi sotto le bombe israeliane ci sono anche sei bambini. Quattro dei quali – tra i 9 e gli 11 anni – sono stati falciati mentre si trovavano sulla spiaggia della piccola enclave assediata, in un bar sul lungomare. I quattro bambini sono stati mitragliati da una motovedetta israeliana o secondo altre fonti (ma sembra improbabile) da un drone.
Secondo l’agenzia di stampa Afp, il cui inviato alloggia nell’hotel di fronte alla spiaggia in cui è stato compiuto il massacro, un primo attacco israeliano è avvenuto intorno alle 15 ed ha spinto bambini e adulti a disperdersi sulla spiaggia. Il secondo e poi un terzo attacco hanno colpito la folla mentre correva sulla spiaggia, con capanne che prendevano fuoco e bambini terrorizzati che cercavano di scampare ai proiettili.
Ma sono anche altri i bambini uccisi oggi da uno degli eserciti più forti – e feroci – del mondo. Una bimba di cinque anni è precipitata da un palazzo colpito da un missile israeliano a Rafah, località al confine meridionale della Striscia, ed è morta sul colpo. Un altro bambino è morto in un raid di Tel Aviv a Gaza City; un altro ancora è stato ucciso nel corso di un bombardamento a Khan Yunes. 
Nonostante la martellante propaganda israeliana sul carattere selettivo e mirato dei raid, i bombardamenti non risparmiano ospedali e altre strutture sanitarie della Striscia di Gaza. Lo ha denunciato oggi al quotidiano britannico Guardian il direttore generale del ministero della Sanità, Medhat Abbas, sollecitando la comunità internazionale a fare pressioni su Egitto e Israele perchè vengano aperti i valichi di Gaza per consentire l’arrivo dei medicinali necessari per far fronte a oltre 1.500 feriti che le strutture locali non sono in grado di curare adeguatamente. “Non c’è alcun luogo sicuro nella Striscia di Gaza dove i civili possano nascondersi. Non ci sono rifugi, hanno colpito ospedali, strade, zone residenziali – ha detto – sono stati colpiti due ospedali, lo European Gaza hospital e il centro di riabilitazione Wafa. E hanno preso di mira un istituto di riabilitazione, uccidendo tre persone disabili presenti all’interno e ferendone altre tre. E minacciano di colpire ancora l’ospedale di Wafa. Hanno chiesto al personale medico e ai pazienti disabili di andarsene”.
Oggi anche l’Agenzia dell’Onu per gli aiuti ai rifugiati palestinesi ha condannato la distruzione indiscriminata di edifici nella Striscia di Gaza durante i nove giorni di offensiva israeliana dal cielo, dal mare e da terra. “Il livello di perdite umane e di distruzione a Gaza è davvero immenso”, ha dichiarato un portavoce dell’Unrwa, Sami Mshasha, durante una conferenza stampa presso la sede delle Nazioni Unite di Ginevra. “Una gran parte delle vittime sono donne e bambini”, ha denunciato. Inoltre 560 case sono state completamente rase al suolo e migliaia di edifici, di cui alcuni pubblici – compresi scuole e ospedali – sono stati danneggiati. L’Agenzia Onu per i rifugiati palestinesi rende anche noto che ben 47 centri dell’Agenzia sono stati colpiti dai bombardamenti.
Intanto il Comitato internazionale della Croce Rossa (Cicr) denuncia che centinaia di migliaia di persone nella Striscia di Gaza non hanno possibilità di approvvigionamento di acqua potabile. “Nell’arco di pochi giorni l’intera popolazione della Striscia potrebbe essere senza acqua”, ha detto Jacques de Maio, capo della delegazione Cicr nella regione, citato dall’agenzia di stampa Dpa. Secondo il Comitato internazionale della Croce Rossa, “l’acqua inizia a essere contaminata” e c’è “un serio rischio di diffusione di malattie”.

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