Ore 11.30 Israele non accetterà alcuna tregua umanitaria che impedisca ai suoi militari di “completare il lavoro di distruzione dei tunnel scavati dai militanti attraverso Gaza e che potrebbero essere usati per attaccare Israele”. Ad affermarlo è stato il premier israeliano Benjamin Netanyahu: «Al momento abbiamo neutralizzato decine di tunnel», ha affermato aprendo la seduta del governo dedicata all’operazione militare in corso nella Striscia di Gaza. «Siamo determinati a proseguire», ha concluso.
L’Alto Commissario Onu per i diriti umani, Navi Pillay, ha denunciato anche gli Stati Uniti perché fornisce materiale bellico all’esercito israeliano e non fa niente di serio per fermare l’offensiva contro Gaza, “Gli Usa hanno influenza su Israele e dovrebbero fare di più per fermare le morti, per mettere le parti nel conflitto (sedute a un tavolo) a dialogare”. Ha anche ricordato gli aiuti finanziari e la consegna di materiale bellico dagli Stati Uniti a Tel Aviv. “Ma non è solo questo. Non solo forniscono a Israele artiglieria pesante usata da Israele a Gaza, ma hanno prestato quasi un miliardi do dollari perchè Israele creasse una protezione contro i razzi per proteggere la popolazione civile israeliana. Un protezione su cui non possono contare i civili a Gaza”.
Per la cronaca aggiornata, consigliamoa tutti di seguire Nena News, il cui direttore Michele Giorgio si trova a Gaza dall’inizio dell’offensiva israeliana.
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1364 i morti ammazzati finora a Gaza.
TUTTI I NOMI al Link
http://english.al-akhbar.com/content/victims-gaza-list-palestinians-killed-israels-ongoing-assault
“Faranno il deserto e lo chiameranno pace” (Vik)
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da Nena News:
L’esercito annuncia che proseguirà con cessate il fuoco ma a zone. Sale a 1.360 il numero delle vittime, oltre 7mila i feriti: gli ultimi due giorni sono stati i più sanguinosi, Israele ha bombardato un mercato, una scuola Unrwa, un parco giochi e un ospedale. La rabbia dell’Onu: “Non possiamo più prenderci cura degli sfollati, lo faccia Israele”.
ore 11.15 – CHRIS GUNNESS, UNRWA: “225.178 SFOLLATI IN 86 RIFUGI ONU. MA DOPO QUESTE PERSONE DOVE ANDRANNO?”
ore 11.00 – NETANYAHU HA DETTO NO ALL’OMICIDIO MIRATO DI MESHAAL E HANIYEH
Secondo quanto riportato dal quotidiano Israel Today stamattina, il premier israeliano Netanyahu avrebbe rifiutato una proposta appoggiata dal ministro delle Finanze Lapid, da quello degli Esteri Lieberman e dal ministro dell’Economia Bennet, di uccidere i leader politici di Hamas, Khaled Meshaal e Ismail Haniyeh. Netanyahu avrebbe rigettato il piano per evitare “problemi all’interno della comunità internazionale” e avrebbe accettato il bombardamento dell’abitazione di Haniyeh, qualche giorno fa, solo dopo aver avuto la conferma che il leader islamista non era presente.
Ore 10.05 – 5 MORTI NELLA NOTTE, SALE A 1.364 IL BILANCIO, DI CUI 315 BAMBINI
Nella notte di ieri sono morti 5 palestinesi negli attacchi israeliani: tre a Khan Younis, uno a Rafah e un quinto morto per le ferite riportate. Il bilancio attuale, secondo i dati del Ministero della Salute, è di 1.364 vittime (di cui 315 bambini e 166 donne) e di 6.785 feriti (di cui 2.307 bambini e 1.529 donne).
ore 9.00 – COLPITA MOSCHEA TUBA A KHAN YOUNIS, MORTI E FERITI
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Diretta di ieri, mercoledì 30 luglio
dalla redazione
Gerusalemme, 31 luglio 2014, Nena News – 86mila. Questo il numero totale di riservisti richiamati dall’esercito israeliano per l’operazione militare contro Gaza. Oggi l’ultimo round: altri 16mila soldati per proseguire un’offensiva che si fa ogni giorno più sanguinosa e drammatica. La decisione di incrementare il numero di militari impiegati è stata presa ieri nella riunione di gabinetto, meeting che si terrà anche oggi pomeriggio. Oltre alle truppe, Israele ha anche bisogno di armi e, dopo una serie di commenti stizziti con l’amministrazione Washington e il presidente Obama, la Casa Bianca ha comunque accettato di inviare a Tel Aviv altre munizioni: mortai 120mm e munizioni per lanciagranate da 40 mm.
Intanto proseguono i bombardamenti: stamattina 15 palestinesi – sfollat in una scuola dell’Onu nel campo profughi di Jabaliya, a nord – sono stati feriti quando colpi sparati dall’esercito israeliano hanno centrato una moschea.
Siamo ormai al 24 esimo giorno di “Barriera Protettiva” e i numeri ormai toccano quelli di Piombo Fuso. Per molti l’operazione in corso è molto più devastante di quella che fu l’offensiva del 2008-2009 per il livello altissimo di distruzione e il numero di sfollati, elevatissimo a causa dei bombardamenti diretti contro abitazioni civili. A Gaza non c’è più elettricità: dopo il bombardamento dell’unico impianto elettrico della Striscia, gran parte della popolazione ha la corrente per due ore al giorno, ma nel centro dell’enclave è completamente assente.
I target colpiti negli ultimi due giorni – scuole Unrwa, ospedali, parchi giochi, mercati – hanno fatto alzare la voce anche ai più silenziosi alleati israeliani. Ieri sia il presidente Obama che il segretario generale dell’Onu hanno condannato gli atta
ore 11.00 – NETANYAHU HA DETTO NO ALL’OMICIDIO MIRATO DI MESHAAL E HANIYEH
Secondo quanto riportato dal quotidiano Israel Today stamattina, il premier israeliano Netanyahu avrebbe rifiutato una proposta appoggiata dal ministro delle Finanze Lapid, da quello degli Esteri Lieberman e dal ministro dell’Economia Bennet, di uccidere i leader politici di Hamas, Khaled Meshaal e Ismail Haniyeh. Netanyahu avrebbe rigettato il piano per evitare “problemi all’interno della comunità internazionale” e avrebbe accettato il bombardamento dell’abitazione di Haniyeh, qualche giorno fa, solo dopo aver avuto la conferma che il leader islamista non era presente. re 10.05 – 5 MORTI NELLA NOTTE, SALE A 1.364 IL BILANCIO, DI CUI 315 BAMBINI Nella notte di ieri sono morti 5 palestinesi negli attacchi israeliani: tre a Khan Younis, uno a Rafah e un quinto morto per le ferite riportate. Il bilancio attuale, secondo i dati del Ministero della Salute, è di 1.364 vittime (di cui 315 bambini e 166 donne) e di 6.785 feriti (di cui 2.307 bambini e 1.529 donne). ore 9.00 – COLPITA MOSCHEA TUBA A KHAN YOUNIS, MORTI E FERITI —————————————————————————————————————— Diretta di ieri, mercoledì 30 luglio dalla redazione Gerusalemme, 31 luglio 2014, Nena News – 86mila. Questo il numero totale di riservisti richiamati dall’esercito israeliano per l’operazione militare contro Gaza. Oggi l’ultimo round: altri 16mila soldati per proseguire un’offensiva che si fa ogni giorno più sanguinosa e drammatica. La decisione di incrementare il numero di militari impiegati è stata presa ieri nella riunione di gabinetto, meeting che si terrà anche oggi pomeriggio. Oltre alle truppe, Israele ha anche bisogno di armi e, dopo una serie di commenti stizziti con l’amministrazione Washington e il presidente Obama, la Casa Bianca ha comunque accettato di inviare a Tel Aviv altre munizioni: mortai 120mm e munizioni per lanciagranate da 40 mm. Intanto proseguono i bombardamenti: stamattina 15 palestinesi – sfollat in una scuola dell’Onu nel campo profughi di Jabaliya, a nord – sono stati feriti quando colpi sparati dall’esercito israeliano hanno centrato una moschea. Siamo ormai al 24 esimo giorno di “Barriera Protettiva” e i numeri ormai toccano quelli di Piombo Fuso. Per molti l’operazione in corso è molto più devastante di quella che fu l’offensiva del 2008-2009 per il livello altissimo di distruzione e il numero di sfollati, elevatissimo a causa dei bombardamenti diretti contro abitazioni civili. A Gaza non c’è più elettricità: dopo il bombardamento dell’unico impianto elettrico della Striscia, gran parte della popolazione ha la corrente per due ore al giorno, ma nel centro dell’enclave è completamente assente.I target colpiti negli ultimi due giorni – scuole Unrwa, ospedali, parchi giochi, mercati – hanno fatto alzare la voce anche ai più silenziosi alleati israeliani. Ieri sia il presidente Obama che il segretario generale dell’Onu hanno condannato gli attacchi ai civili, con il Palazzo di Vetro che definiva “oltraggioso” il bombardamento della scuola Unrwa di Jabaliya. Parole dure anche dall’http://www.youtube.com/watch?v=iFd8jVrbf0AUnrwa, l’agenzia Onu per i rifugiati, a corto di fondi e spazio per gli oltre 215mila rifugiati interni a Gaza. Impossibile accoglierli tutti: con 4.987 case completamente e 26.270 parzialmente distrutte, è diventato estremamente difficile trovare riparo a Gaza. Nelle scuole dell’Unrwa, affollate, carenti di bagni, cibo e acqua e comunque target dei raid israeliani, la popolazione vive in condizioni pessime. Da cui la dichiarazione di ieri sera: l’Unrwa non ce la fa più a prendersi cura degli sfollati che Israele ha provocato, per cui Israele – in quanto potere occupante – se ne assuma la responsabilità.
come se non fossero morte ammazzate 1.360 persone. Nena News
come se non fossero morte ammazzate 1.360 persone. Nena News
(il portavoce dell’Unrwa, Chris Gunness scoppia
Ma se qualcuno alza la vme almeno disappunto per l’operazione in corso, la diplomazia non si muove. Oggi al Cairo dovrebbero volare una delegazione di Hamas e dell’Olp per discutere di nuovo della proposta di tregua egiziana. All’orizzonte non c’è nulla. Israele non apre ad alcuna discussione ed intensifica l’operazione, Hamas sa di non poter tornare al precedente status quo, all’assedio, come se niente fosse successo, come se non fossero morte ammazzate 1.360 persone. Nena News
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