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Ucraina. Voglia di pulizia etnica

Negli anni scorsi abbiamo sentito parlare spesso di pulizia etnica, una categoria usata a volta a sproposito per bollare come “nuovi Hitler” di turno i capi di paesi da invadere e occupare. In alcuni dei casi in cui gli eserciti occidentali sono intervenuti forme di pulizia etnica erano realmente in corso – e non necessariamente sono state bloccate dai bombardamenti della Nato – mentre il più delle volte si trattava di una argomentazione senza fondamento adatta solo a mascherare momentaneamente gli appetiti dei governi occidentali e quindi presto dimenticata. 
Questo termine, questa categoria, oggi non sembra più avere molti adepti tra gli operatori dell’informazione. Eppure in almeno due teatri di guerra – la Striscia di Gaza e le regioni sudorientali dell’Ucraina – è proprio la pulizia delle popolazioni che vivono in quei territori uno degli obiettivi primari delle forze protagoniste dell’aggressione. 

Questo è quanto dice un giornalista ucraino, Bogdan Butkevich, intervistato dalla catena televisiva di Kiev Hromadske TV. Giudicate voi…

“Il Donbass (la regione del bacino del Don n.d.t.) non è solo un’area depressa, è soprattutto una zona dove vive una quantità esagerata di persone ‘non necessarie’. […] Parlo con coscienza dei fatti. Nella regione di Donec’k vivono circa 4 milioni di abitanti. 1 milione e mezzo di troppo. […] Noi non dobbiamo sforzarci di comprendere la situazione del Donbass, piuttosto dovremmo cercare di capire quali sono gli interessi nazionali dell’Ucraina. […] Il Donbass va sfruttato; come risorsa. Io personalmente non conosco la ricetta per farlo velocemente. Comunque, ecco cos’è che va fatto con la massima urgenza: eliminare una precisa quantità di persone (che vivono nel Donbass n.d.t.)”

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