Menu

Tutto tace sulle due italiane sequestrate in Siria

La procura di Roma, come in altre occasioni, ha aperto un fascicolo sulla scomparsa delle due volontarie italiane, Vanessa Marzullo e Greta Ramelli, mentre si trovavano in una casa nei dintorni di Aleppo, in Siria. La pagina online del quotidiano giordano Assabeel, citando come fonte un attivista locale, afferma che il sequestro delle due attiviste italiane in Siria, sarebbe avvenuto nella casa del leader del gruppo Liwa Shuhada al-Islam, una delle organizzazioni fondamentaliste anti-Assad, dove le due giovani risultavano ospitate. Secondo questa fonte, insieme alle due ragazze c’era anche un giornalista italiano de Il Foglio, Daniele Raineri, che sarebbe riuscito però a fuggire e a dare l’allarme.

Le due ragazze sono animatrici del Progetto Horryaty attivo in alcuni campi profughi esistenti nei territori in mano agli oppositori di Assad vicino ad Aleppo. Diverse foto le mostrano mentre partecipano a manifestazioni a Milano insieme ai gruppi di siriani che sostengono l’opposizione armata al governo di Damasco; in una di questa tengono un cartello scritto in arabo di uno di questi gruppi: il Liwa Shuhada al-Islam che è un gruppo ribelle islamista il cui nome significa “La Brigata dell’Islam”, vicina al Fronte al Nusra, braccio di al Qaeda in Siria, di chiara matrice jihadista. Ma la situazione sul campo si è complicata parecchio con il consolidamento dei miliziani dell’Isis (Stato Islamico in Iraq e Siria) che stanno conquistando terreno a danno anche degli altri gruppi islamici che combattono contro le forze governative. Scontri e competizione tra l’altro si vanno estendendo in tutta l’area, incluso il Libano e l’Iraq dove le milizie dell’Isis stanno dilagando. Il capo del Fronte Al Nusra nella città di Idlib il 2 agosto scorso é stato ucciso da una bomba fatta esplodere nella sua auto.

Secondo alcune fonti non era la prima volta che Greta Ramelli e Vanessa Marzullo si recavano in Siria. C’erano già state nel mese di marzo, per un primo sopralluogo. Erano tornate in Siria il 28 luglio scorso, ma il 31 agosto un gruppo armato, affermano fonti locali sentite dall’Ansa, le ha prelevate dal luogo in cui alloggiavano, nonostante fossero almeno teoricamente protette da uomini del Liwa Shuhada al-Islam.

La Farnesina e i servizi segreti si stanno muovendo con grande prudenza attivando i loro contatti sul luogo. In Siria risulta ancora rapito il sacerdote Dall’Oglio, anche lui vicino ai ribelli anti-Assad, mentre si era concluso positivamente il sequestro del giornalista de La Stampa Domenico Quirico.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *