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L’Ecuador chiude metà delle sue basi militari

L’Ecuador smantellerà circa la metà delle sue basi militari per trasformarle in parchi, progetti immobiliari, ospedali, aree turistiche e scuole: è quanto prevede un processo di riforma e modernizzazione che coinvolge le Forze armate deciso dal governo di Quito.
Più in dettaglio, il ministro della Difesa María Fernanda Espinosa, ha annunciato che 264 installazioni militari – delle 561 presenti sul territorio nazionale – saranno chiuse. Di pari passo si procederà all’accorpamento di diverse unità per ridurre le spese e l’occupazione di territorio.
Sarà la compagnia Inmobiliar, incaricata dei lavori per la pubblica amministrazione, a stabilire che destinazione d’uso avranno le vecchie basi in base alle necessità. Si sa già che a subire una radicale trasformazione sarà, fra le altre, la base di Eplicachima, nel quadrante nord della capitale, dove sarà costruito un edificio che ospiterà la nuova sede dell’esecutivo e alcuni ministeri.
Il capo del Comando congiunto delle forze armate, il colonnello Luis Garzón, ha precisato all’agenzia ufficiale Andes che le infrastrutture militari al confine settentrionale dell’Ecuador con la Colombia “non saranno toccate”. Nell’area mantengono la presenza diversi gruppi armati ed elementi del contrabbando e del narcotraffico internazionale. E da quela direzione sono venute in questi anni numerose provocazioni da parte dei gruppi paramilitari di estrema destra legati a Washington e Bogotà.

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