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Kobane: le YPG commemorano un militante comunista turco morto nei combattimenti

Non ci sono solo curdi che combattono a Kobane contro l’assalto dei miliziani jihadisti dello Stato Islamico. Nei giorni scorsi infatti nella località del nord della Siria ha perso la vita Suphi Nejat Ağırnasl, un militante turco del Partito comunista marxista leninista (MLKL), accorso in uno dei tre capoluoghi del Rojava assediato da un mese per contrastare gli integralisti islamici. Suphi Nejat Ağırnasl era nato a Konya il 22 Settembre del 1984 ed ha perso la vita a Kobanê il 5 Ottobre scorso durante i combattimenti contro l’Isis. Nei giorni scorsi almeno due militanti della sinistra rivoluzionaria turca sono morti a causa della selvaggia repressione scatenata dalle forze di sicurezza turche contro decine di migliaia di manifestanti scesi in piazza per denunciare la complicità del governo di Ankara con i fondamentalisti di Al Baghdadi.

Le YPG – le Unità di Protezione del Popolo curde – hanno commemorato la morte di Nejat – conosciuto anche con il nome di battaglia di Paramaz Kızılbaş – attraverso un comunicato scritto che recita: 
“Con la sua determinazione e la sua attitudine alla lotta ,un rivoluzionario dell’MLKP ed uno dei nostri compagni, ha dimostrato che la rivoluzione del Rojava significa rivoluzione del Medio Oriente. Noi annunciamo che ha subito il martirio nella resistenza di Kobanê ed è passato nell’immortalità nell’onorevole lotta contro le bande selvagge di ISIS che sono il nemico del nostro popolo.

Ricordiamo il compagno Paramaz –che nei giorni in cui Kobanê è stata circondata, ha mostrato un importante atteggiamento rivoluzionario unendosi alla resistenza ed è stato un esempio di solidarietà in tutto il mondo-con rispetto e tutto il nostro popolo si unisce nel porgere condoglianze alla sua famiglia e ai suoi compagni di lotta.

Proprio come abbiamo fatto per il rivoluzionario dell’ MLKP e nostro compagno Yılmaz (Serkan Tosun) che aveva aderito alla rivoluzione del Rojava e aveva subito il martirio il 14 settembre 2013 a Serêkaniyê, rinnoviamo la promessa al nostro compagno Paramaz di tenere vivo il ricordo nella nostra lotta. La vittoria apparterrà ai nostri popoli che stanno lottando fianco a fianco contro il fascismo reazionario”. 

Intanto le autorità cittadine di Kobane segnalano che negli ultimi giorni sussistono dei seri problemi sanitari dopo che tre ospedali sono stati bombardati dai fondamentalisti sunniti dell’Isis. Il dottore Welat Xelîl Omer, rimasto a Kobanê per curare i feriti nonostante il pericolo, ha affermato: ”Siamo solo in grado di affrontare le ferite elementari.”
Sono rimasti solo 4 medici in città dove decine di persone vengono ferite ogni giorno e almeno diecimila mila persone rimangono nel centro abitato nonostante l’ordine di evacuazione, insieme a un migliaio di combattenti. 
Uno dei medici Welat Xelîl Omer, che sta cercando di curare i feriti in una piccola casa di due stanze, ha dichiarato che due terzi dei suoi pazienti erano civili, per lo più anziani, donne e bambini,aggiungendo che oltre ad una carenza di medici c’é una grave mancanza di medicine e di cibo. Il medico ha anche denunciato che finora almeno una decina di feriti sono morti a causa dell’impossibilità di curarli correttamente e tempestivamente. I militari turchi impiegano ore per far passare il confine anche a feriti molto gravi e impediscono il passaggio dei rifornimenti di sangue e medicinali.

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