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Germania. Lafontaine si schiera contro la tentazioni guerrafondaie nella “sinistra”

Qui di seguito ridproduciamo il commento apparso sul blog di Oskar Lafontaine, ex dirigente e ministro della socialdemocrazia tedesca (Spd) e autore, con la sua scissione, di quello che è diventato il partito della sinistra  tedesca “Die Linke”. Lafontaine, malato, ha condotto negli anni scorsi una aspra  battaglia interna nel partito di cui è stato il “padre fondatore”,  prima sostenendo l’uscita dall’euro e la rottura con l’Unione Europea, ed ora anche sui temi della guerra, un tema sul quale, anche nella sinistra tedesca ed europea, comincia a crescere la logica della guerra umanitaria e dell’interventismo “democratico”, magari con maggiori accentuazioni contro la Russia piuttosto che sul versante della guerra contro l’islamismo combattente. E’ interessante e importante questa presa di posizione di Lafontaine perché è dalle marce di Parigi che abbiamo l’impressione, spiacevole, che il fronte interventista in Europa, anche questa volta come fu in Jugoslavia nel 1999, sembra più ispirato dalla “sinistra” che dalla destra. L’aggressione alla Jugoslavia la volle il centro-sinistra mondiale – Blair, Clinton, D’Alema, Schroeder, Jospin – e nella sinistra alternativa come nei movimenti pacifisti, si dovette sostenere un durissimo scontro per opporsi a quell’intervento militare che – bombardando Belgrado e le città serbe – portò la guerra nel cuore dell’Europa quarantacinque anni dopo la fine della seconda guerra mondiale.

Qui sotto il breve documento di Oskar Lafontaine:

“Se il terrorismo è l’uso illegale della violenza per raggiungere obiettivi politici, ciò significa che Bush, Blair e tutti gli altri che sono stati a favore di questa guerra sono terroristi “.  Condannando l’omicidio, si deve sempre condannare, ovunque esso accada, e indipendentemente da chi dice che cosa. E questa consapevolezza è quella che manca nella nostra società occidentale.

Le guerre interventiste, queste guerre terroristiche, sono il fondamento che permette che il terrore si stia diffondendo in tutto il mondo. Mentre possiamo parlare e parlare di questo o quello, su una cosa non si fa: semmai – e sto discutendo la possibilità in modo molto ipotetico –  si dovesse presentare un’opportunità per Die Linke di entrare a partecipare ad un governo federale, essa  dovrebbe porre una condizione molto chiara  e cioè che il governo non dovrebbe mai partecipare a qualsiasi guerra interventistica, mai.  Tale condizione  per noi sarebbe fondamentale. Cosa pensano coloro che invece accettano queste guerre? Che cosa sentono? Se coloro che decidono dovessero soffrire la guerra nella propria carne, allora non prenderebbero queste decisioni.
Ci vengono a raccontare vecchie palle  della Guerra Fredda e vorrebbero farci credere che la Russia ci minaccia.
Per questo abbiamo bisogno che la Nato venga sciolta”.

 

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