Alla fine le pressioni, le minacce e gli sforzi di Israele hanno avuto successo. Il magistrato canadese William Schabas ha rinunciato ieri alla presidenza della commissione di inchiesta creata dalla Commissione per i diritti umani dell’Onu per indagare sui crimini di guerra compiuti nel corso dell’aggressione militare israeliana contro la Striscia di Gaza. Un conflitto completamente asimmetrico in conseguenza del quale morirono (secondo i conteggi ufficiali) 2.140 palestinesi, quasi tutti civili, e 73 israeliani, in gran parte militari (molti dei quali uccisi nei combattimenti all’interno della Striscia dopo l’invasione di terra).
La presenza del giurista era stata contestata da Israele tra le altre cose per “conflitto di interesse”, dovuto a una consulenza che Schabas aveva fornito all’Organizzazione per la liberazione della Palestina nel 2012.
Schabas ha inviato una lettera al presidente del Consiglio dei diritti umani, l’ambasciatore tedesco Joachim Rücker, annunciando le sue dimissioni con effetto immediato, sperando che la sua decisione “metterà fine ai dubbi sul conflitto di interesse” e sottolineando “la necessità di concentrarsi sul lavoro della missione, nell’interesse delle vittime di entrambe le parti”.
Nella lettera di dimissioni, scrive il quotidiano israeliano Yediot Ahronot, il canadese Schabas ricorda di essere stato oggetto di aspre critiche israeliane e spiega di non voler rappresentare un ostacolo alla pubblicazione di un rapporto, previsto per marzo, sui lavori della commissione d’inchiesta da lui fin qui presieduta.
Ma Israele, non contenta di aver tolto di mezzo Schabas, chiede ora che il rapporto venga annullato. E’ tempo che “l’Onu accantoni il rapporto scritto dal Consiglio dei diritti umani” ha affermato in prima persona il premier israeliano Benyamin Netanyahu. A più riprese Tel Aviv aveva accusato il giurista, che insegna Diritto Internazionale in Gran Bretagna, che indagava sui crimini di guerra commessi dall’esercito israeliano a Gaza di avere “pregiudizi anti israeliani” che avrebbero viziato la sua inchiesta. Tra le accuse rivolte a Schabas anche quella di aver partecipato al Tribunale Russell sulla Palestina un tribunale “popolare” che ha spesso accusato Israele di violare il diritto internazionale. Ma per Netanyahu il problema non è risolto con le dimissione del giurista canadese, perché secondo lui sarebbe il Consiglio dei diritti umani in quanto tale ad essere «anti Israele e le sue decisioni dimostrano che non ha nulla a che fare con i diritti umani. È Hamas, le altre organizzazioni terroristiche e i regimi del terrore intorno ad Israele che devono essere oggetto di indagine e non Israele».
Le azioni dello stato ebraico nella guerra dell’estate 2014, ha detto il premier di Tel Aviv, «sono state prese in accordo con le leggi internazionali per difendersi dai criminali di guerra di Hamas, che hanno usato i cittadini di Gaza come scudi umani per sparare sui cittadini di Israele».
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