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Un inquietante sondaggio su e di “Israele senza filtri”

Alcuni lettori della nostra pagina ci hanno segnalato un inquietante sondaggio realizzato da un sito filo israeliano in Italia. Si tratta di “Israele senza filtri” che, secondo i suoi gestori è “L’unico canale di notizie h24/7 da Israele, in italiano, a cura di giornalisti professionisti”.

Dopo aver avuto problemi con META (anche se la pagina è ancora attiva), l’attività di questo gruppo si è concentrata su Telegram, dove “Israele Senza Filtri” raccoglie un’inquietante rete di commentatori e attivisti pro-israeliani in Italia. Recentemente, attraverso un sondaggio e attraverso lo schermo di una mera indagine di opinione, nei fatti si incita apertamente all’omicidio dei sostenitori della causa palestinese in Europa. Una incitazione che ha preso entusiasmo dagli omicidi politici del leader di Hamas Ismail Hanyeh in Iran e di quello degli Hezbollah Fouad Shukr a Beirut.

 

Il gruppo “Israele Senza Filtri” risulta creato da Dario Sanchez, un fotografo con doppia cittadinanza italo-israeliana, e co-amministrato da Mikael Sfaradi, un giornalista che collabora con TGcom 24 e altre testate italiane. La loro missione dichiarata è quella di fornire una visione “senza filtri” delle questioni legate a Israele, ma le discussioni nel gruppo spesso degenerano in incitazioni alla violenza e all’odio.

Recentemente, il gruppo ha attirato l’attenzione con un sondaggio inquietante: Omicidi extragiudiziali mirati contro i supporter del terrorismo palestinese in Europa ad opera dei servizi segreti, sì o no?”. L’esito del sondaggio è stato schiacciante: circa il 90% dei partecipanti ha votato a favore. La maggioranza dei partecipanti al sondaggio su “Israele senza filtri” si dichiara favorevole all’omicidio anche in Europa e dunque in Italia, con un obiettivo incitamento alla violenza e al terrorismo (di Stato in questo caso) che non sarebbe stato consentito a nessun altra realtà informativa.

E’ probabile che se facessimo un sondaggio analogo e a parti invertite sulla nostra pagina, i risultati sarebbero simili, ma le autorità non ce la farebbero certo passare liscia. E magari qualche tribunale ci condannerebbe per istigazione all’odio e al terrorismo et similia. Ma non ne sentiamo affatto l’esigenza, per noi la lotta in solidarietà con la causa palestinese è un dato politico non una tifoseria che alimenta gli spiriti animali.

Inquietante dunque il sondaggio ma anche i commenti. Un utente scrive: “È quello che bisogna fare”. Un altro afferma “Esattamente come è sempre stato fatto. I mandanti di Monaco 72 che trattamento hanno ricevuto? Un letto esplosivo a Parigi…e questo è solo un esempio. Un bel ripulisti in Europa è indispensabile”.

 

E’ bene ricordare che nell’ottobre del 1972 un dirigente palestinese che viveva in Italia, Wael Zwaiter, venne ucciso dal Mossad a Roma. Altre tre vennero uccisi nel 1981 e poi nel 1982, il primo con una bomba nella sua stanza all’Hotel Flora, gli altri due con autobomba nelle strade della Capitale.

Inutile rilevare che mandanti ed esecutori nel caso dei palestinesi uccisi a Roma tra il 1973 e il 1982 hanno goduto della totale impunità.

Il problema infatti è proprio questo: l’impunità di cui Israele e i suoi gruppi di supporto all’estero continuano a godere anche quando ricorrono all’omicidio e al terrorismo di stato. Una pratica che viene condannata e sanzionata se commessa da qualsiasi altro paese (tranne gli USA) ma che viene tollerata solo nel caso di Israele e dei suoi apparati all’estero, anche in Italia.

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