Domenica 21 giugno, gli Antifascisti Bruxelles sono scesi in piazza con un loro spezzone, in occasione di una manifestazione organizzata nella settimana europea di mobilitazione in solidarietà con la Grecia. Dopo Berlino, Londra, Parigi e Roma è stato il turno di Bruxelles, dove una piattaforma coordinata dai due maggiori sindacati del Belgio, la FGTB e la CSC, e di cui fanno parte associazioni e partiti (tra cui Syriza Belgique, il collettivo Initiative de solidarité avec la Grèce qui resiste, il CADTM e l’Alter Summit), ha portato circa 5000 persone in piazza contro l’austerità e in sostegno al popolo greco.
Il successo elettorale di Syriza del 25 gennaio scorso, è stato la dimostrazione del fatto che il popolo greco vuole mettere la parola fine alle politiche di austerità che lo opprimono da più di cinque anni; il partito di Alexis Tsipras si è presentato con un programma politico preciso: uno degli obiettivi principali è stato fin da subito quello di far sì che i frutti dei sacrifici imposti ai greci e del loro lavoro fossero destinati al popolo e all’economia del Paese anziché a ripagare i creditori internazionali.
La Grecia è stata utile laboratorio dove il capitale ha potuto mettere in atto misure volte non tanto a uscire dalla crisi, quanto a sperimentare fino a che punto la crisi stessa possa diventare il grimaldello per distruggere le conquiste dei lavoratori, aumentando precarietà, povertà: movimenti, collettivi e partiti si sono schierati a fianco del popolo greco e contro chi voleva renderlo schiavo.
Mentre la piazza greca e quella europea si mobilitavano, in aprile la presidente del Parlamento greco ha lanciato una commissione di audit del debito, le cui conclusioni preliminari, presentate il 17 giugno, attestano il carattere illegittimo, illegale e odioso di questo debito. Se il governo greco ripagasse questa cifra, che si aggira intorno ai 270 miliardi di euro, rimetterebbe in discussione i suoi obblighi internazionali in materia di diritti fondamentali, quali il diritto all’educazione, all’acqua, all’assistenza sanitaria: quello a cui la commissione è giunta è quindi la superiorità, a livello giuridico, dei diritti fondamentali rispetto ai diritti dei creditori.In una società stretta nella morsa dell’austerity la presa dei movimenti e dei partiti di estrema destra, come Alba Dorata, è massiccia. Da un lato perché, delusi dai partiti tradizionali, i greci si sono sempre più spostati verso schieramenti estremisti, pronti a raccogliere voti di pancia, ma pronti anche a proporre soluzioni pratiche alla crisi come, ad esempio, la distribuzione di derrate alimentari da parte di militanti di Alba Dorata.
Nello striscione che apriva lo spezzone degli Antifascisti Bruxelles campeggiava la scritta “L’AUSTERITA’ SEMINA IL FASCISMO”, un chiaro riferimento a chi, in questo momento di crisi e annullamento dei diritti, non fa altro che aumentare miseria e guerra tra poveri facendosi promotore di odio e razzismo. Mai come adesso sentiamo il bisogno di identificarci nei valori di solidarietà, antifascismo e antirazzismo: per questo eravamo presenti ieri, insieme a tanti compagni e tante compagne, in un’ottica internazionalista. Siamo convinti del fatto che la battaglia del popolo greco sia anche la nostra e che, se il popolo greco dovesse perdere, perderemmo tutti in favore di chi, dall’altra parte, riproporrebbe ancora una volta il fantasma del “there is no alternative”.
* Le foto sono di Valerio Nicolosi
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