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Austria e Germania “aprono”, convogli ungheresi e carovane spontanee per i migranti

La marcia a piedi dei migranti e dei rifugiati sull’autostrada Budapest-Vienna ha ottenuto il suo risultato. Austria e Germania hanno aperte le loro frontiere e l’Ungheria afferma di aver messo a disposizione dei pullman per consentire ai migranti di raggiungere l’Austria, alcuni dei quali sono già arrivati alla stazione Westbahnhof di Vienna.

Durante la notte il governo ungherese ha predisposto un centinaio di pullman per il trasporto dei migranti che si erano messi in marcia a piedi verso l’Austria, percorrendo quasi 30 chilometri dell’autostrada per Vienna. Il primo autobus è arrivato sul confine austriaco a Hegyeshalom dopo le 2 di notte. Sotto una pioggia battente, i migranti hanno cominciato a traversare la frontiera a piedi. Circa 3.000 arriveranno in mattinata per passare la frontiera.

Il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs che non partiranno altri pullman. “La misura è stata unica ed eccezionale, resa possibile da una concertazione fra il premier Viktor Orban e il cancelliere austriaco Werner Faymann”, ha detto. La Croce rossa austriaca prevede l’arrivo di 800-1.500 migranti nelle prossime ore nel suo centro di accoglienza profughi di Nickelsdorf, al confine ungherese. “Stiamo acquisendo letti, coperte, cibo e bevande calde da mettergli a disposizione e ci sarà anche assistenza medica disponibile se necessario”, afferma il portavoce Thomas Horvath. Dall’Austria si segnalano anche carovane di veicoli privati che si stanno recando al confine per raccogliere e trasportare i profughi versi i centri di raccolta e poi verso la Germania, mentre un gruppo di attivisti austriaci ha deciso di organizzare una carovana di pullman e auto private per portare a Vienna i migranti ancora bloccati a Budapest in Ungheria. L’appuntamento è domenica mattina nel parcheggio dello stadio Ernst Happel di Vienna, da cui il convoglio partirà alla volta della capitale ungherese

Sul piano politico il pallino resta in mano alla Germania mentre salgono i toni verso l’Ungheria. “Il diritto all’asilo politico non ha un limite per quanto riguarda il numero di richiedenti” in Germania. Lo ha detto la cancelliera Angela Merkel in un’intervista pubblicata oggi. “In quanto paese forte, economicamente sano abbiamo la forza di fare quanto è necessario”, ha aggiunto. Austria e Germania hanno dunque annunciato che permetteranno l’ingresso nel loro territorio ai migranti e i rifugiati presenti in Ungheria. La conferma viene dal cancelliere austriaco Werner Faymann, sulla sua pagina Facebook. “Dopo un colloquio con il primo ministro ungherese Viktor Orban e in coordinamento con la cancelliera tedesca Angela Merkel”, Faymann ha dichiarato che “a causa dell’attuale situazione al confine ungherese, Austria e Germania acconsentono in questo caso a un proseguimento nei loro paesi del viaggio dei rifugiati. “Al contempo – prosegue la nota -, ci aspettiamo che l’Ungheria rispetti i suoi obblighi europei, compresi quelli derivanti dalla convenzione di Dublino; ci aspettiamo dall’Ungheria la volontà di adempire agli oneri esistenti, sulla base dei programmi proposti dalla Commissione europea: l’equa distribuzione dei profughi e il meccanismo di emergenza previsto, a cui noi oggi contribuiamo”.

Ma la posizione tedesca (sostenuta dalla Francia) si scontra con quelle assunta dai paesi dell’est dell’Unione Europea. “Ogni proposta che porti all’introduzione di quote obbligatorie e permanenti su misure di solidarietà sarebbe inaccettabile” si legge nel comunicato congiunto siglato dai quattro governi di Ungheria, Slovacchia, Polonia e Repubblica Ceca, il cosiddetto Visegrad Group, al termine della Conferenza di Praga. Un totale dissenso, dunque, a quanto annunciato dall’asse Francia-Germania, che vogliono quote obbligatorie di profughi da far accettare ad ogni Paese dell’Unione Europea.

 

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