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Kiev festeggia i ‘Difensori dell’Ucraina’ che collaborarono con le SS naziste

In tempi sovietici, in tutte le Repubbliche dell’Urss si festeggiava il 23 febbraio la giornata delle forze armate, nell’anniversario della formazione dell’Esercito Rosso, nel 1918.
In Ucraina, si riconosce oggi, per la prima volta come festa nazionale, la “Giornata dei difensori dell’Ucraina”. Come mai il 14 ottobre? Perché nell’Ucraina dei Porošenko e degli Jatsenjuk, dei battaglioni neonazisti e del golpe del febbraio 2014, è buona regola innalzare a eroi gli antesignani dell’attuale corso nazionale e il 14 ottobre del 1942 era stato fondato l’Esercito insurrezionale ucraino, meglio conosciuto come UPA.
Lo aveva già indirettamente annunciato l’ex presidente pro-UE Viktor Juščenko, definendo il leader dell’OUN, l’Organizzazione dei nazionalisti ucraini al servizio delle SS, Stepan Bandera, “eroe sacro” dell’Ucraina e ricordando come, sei anni fa, da presidente, lo avesse insignito del titolo di “Eroe dell’Ucraina” – decisione poi annullata dal presidente Viktor Janukovič, quello fatto fuori dai golpisti nel febbraio dell’anno scorso.
Ora, il suo epigono nei panni di presidente non ha voluto esser da meno e ha innalzato a festa nazionale l’anniversario della formazione del braccio militare dell’OUN, l’UPA, che formò un’intera divisione di SS ucraine e combatté a fianco dei nazisti contro l’esercito sovietico. Oggi dunque, gli emuli di coloro che tra il 1942 e il 1944 massacrarono più di un milione di persone tra soldati sovietici, donne e i bambini soprattutto nelle regioni polacche dell’Ucraina, rom e comunisti, mostrandosi in molti casi più feroci delle SS di cui erano al servizio, godranno di tutti privilegi dell’ufficialità nella loro marcia annuale per le vie di Kiev.
Lo scorso 1 gennaio Porošenko aveva già provveduto a elevare a festa nazionale l’anniversario della nascita di Stepan Bandera; a marzo, la Rada aveva decretato il 14 ottobre giorno non lavorativo: dunque, con la consacrazione anche del ramo militare dell’OUN, l’UPA comandato da Roman Šukhevič, i neonazisti ucraini di Svoboda e Pravy sektor possono oggi onorare le dichiarazioni presidenziali di “trattare con estrema responsabilità l’organizzazione di eventi”. Lo stesso Porošenko interverrà a una rassegna di mezzi militari inscenata per l’occasione.
Questa veloce “evoluzione” ucraina si è snodata attraverso un’intera serie di tappe: dall’uso del termine Seconda guerra mondiale, invece dell’espressione usata in epoca sovietica di Grande guerra patriottica, fino all’affermazione jatsenukiana secondo cui “l’Unione Sovietica nel 1941 invase Ucraina e Germania” e così via. Dopo tutto, i regimi nati da colpi di stato e che si reggono sull’organizzazione del terrore contro una parte del proprio stesso popolo, hanno bisogno di ispirarsi a una riedizione delle proprie “glorie” trascorse.

22 gennaio 1944, nel villaggio di Bushche i “banderovtsi” dell’UPA uccisero una donna con due bambini (di una famiglia polacca di Popel)

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