Solo conferme. I big dell'Unione Europea non hanno alcuna intenzione di portare a termine la trattativa sul trattato transatlantico (Ttip).
Dopo la clamorosa ma non sorprendente intervista al vice cancelliere tedesco Sigmar Gabriel, domenica, ora tocca a un altro protagonista direttamente coinvolto nelle snervanti e inconcludenti ngoziazioni, il viceministro francese del commercio estero, Matthias Fekl: "Non c'è più il sostegno politico della Francia a questi negoziati". Quindi tra poche settimane il governo guidato da Manuel Valls chiederà formalmente di sospendere definitivamente i negoziati. Probabilmente nel corso del vertice dei ministri europei del commercio, a Bratislava, a fine settembre.
Interessante anche la motivazione: "Gli americani non concedono niente, o lasciano soltanto le briciole. Non è così che si tratta fra alleati. Le relazioni non sono equilibrate, bisogna riprendere in seguito su buone basi. Serve una battuta d'arresto, definitiva, a questi negoziati”. Anche se naturalmente si lascia una porta aperta sul futuro (“per poi ripartire"), ma su tutt'altre basi, al momento impensabili.
Due prese di posizioni così importanti non lasciano molti dubbi sul fatto che la trattativa sia ormai arenata, anche se da Washington – e più timidamente dall'entourage di Angela Merkel – si continua a dire che “la trattativa va avanti”.
Sembra abbastanza chiaro che questo trattato sia effettivamente morto e sepolto, ma allo stesso tempo nessuno vuol dare l'impressione di una rottura radicale tra le due sponde dell'Atlantico (anche perché c'è tutta la complessa partita con la Russia, con sanzioni molto indigeste solo a carico dei paesi europei, che potrebbe a questo punto prendere tutt'altra piega).
Dunque il “no” viene condito con molti “ci riproveremo su basi più solide”. Ma al tempo stesso nessuno appare in grado di ndicare i punti su cui una trattativa potrebbe essere riavviata dopo la fine di questa, durata oltre tre anni e con 27 “capitoli” aperti.
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Luciano Colletta
Se non ci fosse stato stottip Italia chi sarebbe mai venuto a conoscenza di un simile imbroglio? Io alla mia età ormai posso permettermi di essere un semplice spettatore, ma le generazioni future dovrebbero almeno ringraziare per non parlare dei piccoli produttori agricoli .