Al cessate il fuoco unilaterale proclamato un mese fa dalle milizie della Novorossija, Petro Porošenko risponde con l'intensificazione dei bombardamenti e la continuazione della guerra. Alle ripetute e sonore sconfitte sul campo collezionate nei due anni e mezzo di aggressione al Donbass, Kiev risponde con gli attentati terroristici.
Ieri sera, intorno alle 9 ora italiana, è stato assassinato a Donetsk Arsenij Pavlov, 'Motorola', comandante della Brigata “Sparta” e uno dei combattenti più coraggiosi e più leggendari delle milizie della DNR. Una bomba comandata a distanza è stata fatta esplodere nell'ascensore in cui si trovava Pavlov, nel condominio in cui viveva con la famiglia nella capitale della DNR; altre persone sono rimaste ferite. A Donetsk sono state immediatamente rinforzate le misure antiterroristiche.
Il leader della DNR Aleksandr Zakharčenko, definendo Pavlov “mio amico stretto”, ha apertamente accusato Kiev dell'omicidio e della rottura del cessate il fuoco. “Per noi” ha detto Zakharčenko, questa morte non è la solita sfida, ma è una sfida a tutta la Repubblica” e ha annunciato una degna risposta ai mandanti e agli organizzatori dell'atto terroristico. Con l'assassinio di Pavlov, ha detto ancora Zakharčenko: "Porošenko ha rotto la tregua. Ora aspettate. Abbiamo più che sopportato; hanno promesso abbastanza. Basta”.
Nel giugno scorso un tentativo di attentato era già stato compiuto contro 'Motorola', all'ospedale di Donetsk, in cui il comandante era ricoverato per una ferita al fronte. In agosto, un attentato era stato realizzato contro il leader della LNR, Igor Plotnitskij, senza gravi conseguenze e nella primavera precedente era stato ucciso il comandante della Brigata “Prizrak”, Aleksej Mozgovoj. Insieme a lui erano rimaste uccise altre sei persone e in quell'occasione, oltre che di un attentato organizzato dai servizi segreti ucraini, si era parlato anche di un possibile contrasto di Mozgovoj con la direzione della Repubblica, per le sue posizioni coerentemente antifasciste e comuniste.
Da parte di Kiev, dopo che i canali ufficiali hanno confermato la morte di 'Motorola', il consigliere del Ministro degli interni, Zorjan Škirjak, ha accusato dell'omicidio i servizi segreti russi. “Il terrorista 'Motorola' è stato eliminato a Donetsk!” ha scritto Škirjak su feisbuc; “in maniera professionale hanno “spazzato via” un altro “prodotto della Novorossija” creato dal Cremlino. Secondo lo sviluppo logico degli avvenimenti, i prossimi da liquidare sulla lista del FSB sono “Givi” (Mikhail Tolstykh, comandante del battaglione “Somalia”) e Aleksandr Khodakovskij (esponente politico-militare della DNR) e dopo di loro gli stessi Zakharčenko e Plotnitskij”. Già ieri sera, il consigliere del capo dei Servizi di sicurezza ucraini, Jurij Tandit, aveva invece di fatto rivendicato a Kiev l'omicidio, dichiarando al canale tv “112” di poter “confermare la notizia sull'uccisione di Arsenij Pavlov. L'uomo che ha commesso delitti contro l'integrità dell'Ucraina e che era da noi ricercato, è stato ucciso oggi in casa sua”.
I leader di DNR e LNR avevano ancora di recente ammonito di doversi attendere il passaggio di Kiev alle azioni terroristiche, vista l'incapacità delle forze ucraine di avere la meglio sul campo di battaglia e lo stesso comandante 'Motorola', a proposito dei bombardamenti terroristici ucraini contro i quartieri delle città del Donbass, aveva dichiarato “gli ukri non sono in grado di vincere in guerra. Possono solo uccidere le persone disarmate”.
Fabrizio Poggi
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