Così come a Bruxelles incolpano la Russia di “essersi pericolosamente avvicinata alle frontiere orientali della Nato”, da Londra arriva ora l'accusa rivolta a Mosca di rappresentare una minaccia per la Gran Bretagna. Il direttore del MI-5, il controspionaggio britannico, Andrew Parker ritiene che la Russia stia conducendo una politica estera sempre più aggressiva, così perniciosa da includere “propaganda, spionaggio, sovversione e attacchi informatici”. Le dichiarazioni di Parker, rilasciate ieri in un'intervista al Guardian (pare si tratti della prima intervista di un capo del MI-5 nei 107 anni di vita dell'intelligence britannica: vorrà dire qualcosa?) e riportate oggi da quasi tutte le agenzie russe, scendono nei particolari degli “attacchi” russi, specificando che Mosca “utilizza una serie di organi statali e strutture militari per promuovere la sua politica estera, oltre i propri confini, con tecniche sempre più aggressive. La Russia oggi è presente in tutta Europa e nel Regno Unito" ha detto Parker, per cui "l'attività del MI-5 è quella di interporsi contro tutto ciò. Con ogni evidenza, la Russia si contrappone sempre più all'Occidente e, a giudicare da tutto, agisce di conseguenza, con metodi non tradizionali. Potete vederlo dalle sue azioni in Ucraina e in Siria. Ma vi è anche una gran mole di attività che rimane fuori del campo visivo, insieme alle minacce informatiche. La Russia ha rappresentato per decenni una minaccia nascosta", ha dichiarato Parker.
Le dichiarazioni di Parker seguono quelle sempre più frequenti di esponenti USA, anche a proposito di presunte ingerenze informatiche russe nella campagna elettorale statunitense, cui Mosca ha sempre risposto, semplicemente, di non disporre della possibilità e tantomeno della volontà di influenzare il voto statunitense. Appena pochi giorni fa, Vladimir Putin aveva ricordato come Mosca, purtroppo, non disponga di una rete mediatica quale quella USA, in grado di influire sull'opinione pubblica di altri paesi.
Per convincersene, sarebbe appena sufficiente dare un'occhiata superficiale proprio ai due casi ricordati dal direttore del MI-5: Ucraina e Siria, in cui gli atti terroristici delle truppe e delle formazioni neonaziste ucraine contro i civili del Donbass, vengono contrabbandate in occidente come mire aggressive di Mosca, senza che “la propaganda e gli attacchi informatici” russi possano scalfire tali “certezze” inculcate nella società, purtroppo, ancora con successo, dai media occidentali.
Del pari, gli attacchi aerei fintamente antiterroristici della coalizione a guida USA, che colpiscono le città siriane e le forze che stanno davvero combattendo contro lo Stato Islamico, vengono costantemente coperti con lo spauracchio delle attività navali e missilistiche russe che, a detta dei media di regime, rappresenterebbero una “minaccia di aggressione” al “libero mondo occidentale” e non invece l'unica, ad oggi, attività efficacemente diretta a sradicare il terrorismo cosiddetto islamista.
Tanto può oggi “la presenza russa in tutta Europa e nel Regno Unito"! Una presenza così “effettiva” che, in appena due anni e mezzo di regime golpista in Ucraina, le organizzazioni sponsorizzate da George Soros e dal Dipartimento di stato USA sono riuscite a ribaltare totalmente l'atteggiamento di gran parte della popolazione ucraina nei confronti della Russia: da paese partner principale di Kiev, a stato verso cui avere un atteggiamento di quasi estraneità. Secondo recenti sondaggi, oggi oltre la metà degli ucraini avrebbe un atteggiamento di freddezza verso la Russia: il 28% ha espresso un atteggiamento “freddo” e il 29% “molto freddo”. Se il 24% degli intervistati ha manifestato un atteggiamento “neutrale”, appena il 3% ha dichiarato di nutrire sentimenti “molto calorosi” e il 15% “calorosi” verso il vicino orientale.
Tanto che non ha destato particolare meraviglia la comparsa della nuova simbologia del controspionaggio ucraino (GRU), presa a prestito direttamente dal vecchio armamentario nazista: una civetta che tiene negli artigli una spada, direttamente puntata sulla Russia, i cui confini sono gli unici a esser nettamente delineati nell'intero globo terrestre e, al disopra, la scritta “Ukraïna ponad use” (Ucraina sopra tutto), tradotto pari pari dal “Deutschland über alles”.
Ma, si sa, Kiev sta combattendo per “la libertà dell'Europa intera” contro “l'aggressività russa”. Una macchina russa di propaganda davvero “minacciosa per l'Europa e il Regno Unito”!
Fabrizio Poggi
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