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Israele raddoppia lo smantellamento delle abitazioni palestinesi

Una ONG Israeliana, per voce di Ir Amim, un suo attivista, ha dichiarato che ieri il totale annuale delle abitazioni di Palestinesi abbattute nella parte di Gerusalemme Est occupata da Israele, è salito a 166; il numero comprende 112 unità residenziali.

Il totale per l’anno 2015 era stato di 74.

Lo stesso Amim ha commentato che “ la netta accelerazione degli smantellamenti sponsorizzata dallo Stato, va in parallelo con la crescente ondata di sfratti di Palestinesi da parte dei coloni Israeliani nella Città Vecchia e nel Bacino Storico.”

Più di 100 famiglie Palestinesi sono “a rischio sfratto” grazie ad “una campagna sistematica” da parte del gruppo Ateret Cohanim (organizzazione sionista ebreo-ortodossa, con base nella parte musulmana della Città Vecchia di Gerusalemme) campagna mirata “all’ accerchiamento dell’ intero quartiere.”

Nella giornata di ieri il municipio di Gerusalemme ha demolito sette unità residenziali nella parte occupata di Gerusalemme Est, quattro nel quartiere di Silwan e tre in quello di Beit Hanina. Più di quaranta famiglie Palestinesi, composte per lo più da bambini, sono state trasferite d’ imperio.

La ONG aggiunge che “la crescente combinazione di sfratti esecutivi ed abbattimenti rivela i passi che Israele sta attuando per consolidare il controllo su questo punto chiave, oggetto del contendere fra Israele stesso e la Palestina; svuotando di fatto prima del tempo i negoziati e quindi ostacolando ulteriormente il cammino della soluzione dei due stati.”

da https://www.middleeastmonitor.com/20161027-israel-doubles-demolitions-of-palestinian-structures/

Traduzione e cura di Francesco Spataro

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