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Continuano i bombardamenti ucraini sulle repubbliche popolari

Per il terzo giorno consecutivo continua l'offensiva terroristica di truppe regolari e battaglioni neonazisti ucraini contro il Donbass. Cannoneggiamenti e tiri di mortaio colpiscono soprattutto centri della Repubblica popolare di Donentsk, ma non risparmiano nemmeno le zone industriali della LNR. Ieri anche una troupe del canale russo NTV era finita sotto il fuoco dei mortai ucraini, mentre sabato scorso, a Krasnogorovka, una trentina di km a ovest di Donetsk, un civile era stato ucciso da un militare di Kiev in stato di ebbrezza, con cui era venuto a diverbio.

L'offensiva ucraina, iniziata nella notte tra sabato e domenica, sembra per ora arrestata dalle milizie popolari, ma a prezzo di forti perdite per entrambe le parti. I neonazisti di Pravyj Sektor ieri avevano aperto il fuoco anche contro soldati regolari ucraini che, fallita l'offensiva, tentavano di ripiegare: almeno 5 soldati di Kiev sarebbero rimasti uccisi.

Sempre ieri, il canale ucraino TSN aveva mostrato alcune immagini dalla linea del fronte, fornendo ovviamente la versione del Ministro della difesa Stepan Poltorak, secondo cui l'attacco nel settore della zona industriale di Avdeevka sarebbe partito dalle milizie della Repubblica popolare di Donetsk, causando la morte di tre militari ucraini. A proposito della medesima battaglia, Interfax riportava che, secondo la DNR, l'attacco ucraino sarebbe costato la vita a un comandante di battaglione delle milizie e a 15 soldati ucraini, oltre a una ventina di feriti; a oggi, il totale delle perdite ucraine sarebbe di 25 morti e più di 40 feriti, mentre le milizie lamentano tre morti e 4 feriti.

Secondo rusvesna.su, oggi, intorno alle 13 (ora italiana), le artiglierie ucraine da 152 mm e i mortai da 120 mm hanno colpito anche il settore russo del Centro Unificato (Kiev e milizie insieme) di Coordinamento e Controllo a Jasinovataja. Nelle ultime 24 ore, le artiglierie ucraine avrebbero violato il “regime del silenzio” per ben 2.000 volte, causando stamani la morte di due addetti alla stazione di riscaldamento dell'ospedale di Makeevka. Il bombardamento sarebbe avvenuto intorno alle 9.30 e, nell'area adiacente, in cui è situata una scuola elementare, bambini e insegnanti hanno fatto appena in tempo a scendere nel rifugio.

Il martellamento ucraino, tuttora in corso, sarebbe stato particolarmente intenso su vari quartieri di Donetsk, Makeevka, Jasinovataja e Gorlovka. Secondo il vice comandante di corpo della DNR, Eduard Basurin, i comandi ucraini parlano senza ritegno di attacco da parte ucraina, ammettendo così apertamente la violazione degli accordi di Minsk e, continua Basurin, sarebbero costretti all'attacco per tener dietro alle offensive provocatorie di Pravyj Sektor, che fanno registrare anche scaramucce a colpi di mortaio tra neonazisti e truppe regolari di Kiev. Per lo scoppio delle munizioni, ieri sarebbero morti i serventi ucraini di due obici da 152 mm “Ghiatsint-B”. La ricognizione della DNR continua a registrare il concentramento di grossi calibri lungo la linea del fronte, cosa di cui sono a conoscenza anche gli osservatori dell'Osce.

Reparti di Pravyj Sektor hanno preso di mira anche alcuni punti della linea ferroviaria che unisce DNR e LNR, nel tratto Lugansk-Lisičansk-Popasnaja: la notizia è stata diffusa, vantandone la paternità a “ucraini coscienti”, da uno dei comandanti del battaglione neonazista “Dnepr”, Vladimir Parasjuk.

Ieri era stata colpita duramente la stazione degli autobus del rione Kujbišsvskij di Donetsk.

Nella LNR, colpite con mortai da 82 e 120 mm la cittadina mineraria di Irmino e il villaggio di Kalinovo. Anche su questo tratto di fronte, si registrerebbero scontri tra reparti neonazisti e truppe regolari ucraine. Secondo i comandi della Repubblica popolare di Lugansk, la lunga permanenza al fronte e il basso morale delle truppe porterebbe al forte abuso di alcol tra le forze di Kiev, con conseguenti scontri a fuoco all'interno dei reparti e anche numerosi episodi di autolesionismo e suicidio.

Commentando il bombardamento, ieri, da parte di Pravyj Sektor, della stazione di filtraggio dell'acquedotto di Donetsk, (che aveva provocato l'interruzione dell'erogazione dell'acqua per alcune ore e, solo per un caso, non aveva colpito il deposito del cloro) le fonti della DNR denunciano la volontà terroristica dei neonazisti ucraini, che si accaniscono soprattutto su obiettivi civili e rischiano di provocare anche disastri ambientali.

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