Un grande Primo Maggio a Lugansk, nel Donbass assediato dalle truppe fasciste che sostengono il governo golpista dell' Ucraina. Un popolo pieno di dignità e fierezza scende in piazza coi vestiti della festa nel giorno del lavoro. Un popolo che ha sperimentato le bombe dei " sessanta anni di pace in Europa" , la bugia più grande della UE e dei suoi governi, che finanziano ed armano Kiev.
Un popolo che ha come primo grido: il fascismo non passerà e che per difendersi dal neofascismo ha dovuto pagare un prezzo altissimo di vittime, come in Italia durante la Resistenza. Vittime che, come i nostri partigiani, vengono ricordate da cippi che si incontrano percorrendo il paese, come quello del comandante Mosgovoy.
Nel Donbass abbiamo potuto misurare direttamente tutta l'infamia delle fakenews che i nostri regimi UE e NATO diffondono. Per quella vergognosa propaganda le vittime son diventati aggressori e gli aggressori vittime. Del resto la fabbrica delle bugie è al lavoro sempre, dal Venezuela, al Medio Oriente, a qualsiasi parte del mondo gli sporchi affari dei nostri regimi richiedano di essere mascherati dalle menzogne.
Ma nonostante tutto questo, i popoli resistono e alla fine sono più forti, la marea popolare del Primo Maggio a Lugansk e le grandi manifestazioni in tutto il Donbass lo dimostrano.
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