Si apprende dalla Commissione per i prigionieri palestinesi e dall’Associazione per i prigionieri palestinesi (PPS), che Marwan Barghouthi per la prima volta è stato visitato da un legale dall’inizio dello sciopero. L’avvocato Khader Shqeirat ha potuto constarne l’allarmante dimagrimento di 12 Kg e accertare le pessime condizioni della detenzione: per i primi 4 giorni è stato costretto in una cella sotterrane dell’ isola di Gilboa, dalla quale è stato portato via solo quando ha smesso anche di bere; per 17 giorni non ha potuto cambiarsi i vestiti, la cella attuale è infestata da insetti e dotata di una sola coperta. Barghouthi è sottoposto per molte ore al giorno a suoni assordanti per attutire i quali deve tapparsi le orecchie; ogni volta che è portato nell’infermeria della prigione viene ammanettato e così quando, quattro volte al giorno, l’Unità di repressione del servizio carcerario perquisisce la cella ed effettua ispezioni corporali.
Nonostante le sue condizioni Barghuti ha scritto a una lettera nella quale invita il popolo palestinese a manifestare anche ricorrendo ad atti di disobbedienza civile in occasione del 69° anniversario della Nakba, che ricorre proprio oggi, esorta i partiti palestinesi di Hamas e Fatah alla conciliazione nazionale e chiede all'Autorità Palestinese di non riprendere negoziati con Israele, se fossero "basati sulle stesse basi e con le modalità di sempre."
Anche Ahmad Sa'adat – si apprende da Addamer – ha ricevuto la visita, negata sino ad ora, di alcuni avvocati). Sa'adat è stato portato alla visita in manette, con segni di grave affaticamento e di un dimagrimento di circa 10 chilogrammi, difficoltà di parola e di deambulazione. Ha confermato la requisizione dei vestiti personali, ed ha dichiarato che come altri suoi compagni di lotta sta consumando solo acqua, poiché il sale è stato confiscato. Per altro, sono costretti a bere dai rubinetti, perché le bottiglie di acqua sono state loro negate fin da quando hanno iniziato lo sciopero della fame.
Questo è il regime carcerario della sedicente "l’unica democrazia del Medio Oriente".
Addameer e Samidoun – altre fonti altamente attendibili – riferiscono che Issa Qaraqe, responsabile della commissione palestinese per i prigionieri ha dichiarato che i prigionieri in sciopero della fame hanno bisogno di essere urgentemente ricoverati in ospedale e curati sotto la supervisione medica del Comitato internazionale della Croce rossa (CICR), ed ha accusato le autorità israeliane di continuare a mantenere i prigionieri in isolamento in "condizioni disumane."
Lo Stato italiano continua a disinteressarsi del problema. Così come i media italiani che non ne danno informazione.
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