I leader dei BRICS hanno denunciato l’intervento militare e le sanzioni che hanno portato a conflitti in tutto il mondo, dichiarando che la comunità internazionale deve sostenere e promuovere la pace
Questo articolo compare in contemporanea su Contropiano e L’Antidiplomatico.
Da Xiamen, città cinese nata nel 1394 come fortezza contro le incursioni dei pirati, dove è in svolgimento il 9° summit annuale dei paesi BRICS, giungono una serie di chiari messaggi indirizzati agli Stati Uniti d’America ed alleati. Parole chiare che confermano come il vecchio ordine mondiale sia avviato verso una ineluttabile fine. Mentre i BRICS sono pronti a traghettare il mondo verso un nuovo ordine mondiale multipolare.
A tal proposito il presidente cinese Xi Jinping ha dichiarato: «Dobbiamo parlare con una sola voce nei conflitti che riguardano la pace internazionale», aggiungendo che la comunità internazionale merita una partecipazione più attiva delle cinque nazioni che intendono «svolgere un ruolo più attivo nella governance globale».
In particolare, il padrone di casa del IX Summit, di quei paesi che ancora la stampa nostrana affetta da inguaribile provincialismo continua a definire semplicemente ‘emergenti’, ha chiesto la creazione di condizioni di dialogo sufficienti per risolvere i conflitti in Siria, Libia e Palestina.
I leader dei BRICS hanno inoltre denunciato l’intervento militare e le sanzioni che hanno portato a conflitti in tutto il mondo, dichiarando che la comunità internazionale deve sostenere e promuovere la pace.
Gli USA sono avvertiti.
«Condanniamo gli interventi militari, le sanzioni economiche unilaterali e l’uso arbitrario di misure unilaterali che violano la legittimità internazionale e le norme stabilite dalle relazioni internazionali», hanno dichiarato in un documento congiunto dove sottolineano che «nessun paese può rafforzare la sua sicurezza a scapito di quello di altre nazioni», aggiungendo che nel mondo può esistere una pace duratura quando in presenza un approccio diverso «basato sulla fiducia reciproca, sulla giustizia e sulla cooperazione, con l’obiettivo di sradicare le cause dei conflitti politici, economici e sociali».
Inutile aggiungere anche in questo caso chi siano i destinatari di questo messaggio.
Il gruppo ha inoltre condannato il terrorismo e ogni forma di sostegno, sia esso finanziario o militare, oppure la mancata persecuzione dei criminali, affermando che i responsabili dei crimini devono essere condannati. L’invito rivolto ai paesi è quello di adottare un approccio offensivo per combattere il terrorismo.
Il gruppo ha infine annunciato che Pechino lancerà un programma di circa 76 milioni di dollari per promuovere la cooperazione economica e tecnica delle cinque nazioni.
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