Un cittadino uzbeko, Sayfullo Saipov, arrivato negli Stati Uniti nel 2010, ha lanciato ieri sera un furgone contromano travolgendo pedoni e ciclisti, sulla pista ciclabile nella parte sud-ovest di Manhattan che affianca la West Side Highway, la superstrada lungo l’Hudson River: almeno otto persone sono state uccise e altre 12 sono rimaste ferite. Terminata la sua corsa, dopo aver urtato di proposito anche uno scuolabus, il presunto attentatore è sceso dal veicolo – un furgone con il logo Home Depot, retailer di prodotti per la casa – e ha iniziato a urlare “Allah Akbar”, con in mano quelle che la polizia ha poi detto essere armi finte. La polizia lo ha fermato sparandogli a una gamba e poi lo ha arrestato. L’attentatore è stato ferito all’addome dagli agenti, è stato sottoposto a un intervento chirurgico e non sarebbe in pericolo di vita.
Alcune fonti citate da CNN sostengono che tutte le piste sono aperte e che il dipartimento di polizia di New York sta valutando se si tratti di terrorismo. L’Fbi lo sta trattando come tale. L’atto sembra sia stato “intenzionale”, dicono diverse fonti. Il luogo dell’attentato si trova a poche centinaia di metri da Ground Zero ed è una area molto trafficata sia da auto che da pedoni e ciclisti. La superstrada è stata chiusa per tutta la notte per le indagini mentre centinaia di agenti sono intervenuti. Negli edifici della zona è scattata subito la procedura di lockdown; ciò significa che nessuno è potuto entrare o uscire dai palazzi.
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