Il leader di France Insoumise, Jean Luc Melenchon, ha fatto un giro per alcuni paesi europei. Del suo passaggio a Napoli abbiamo riferito ampiamente sul nostro giornale. Ma è stato anche in Grecia e in Catalogna, animando il confronto su quell’area euromediterranea alternativa all’Unione Europea che, insieme al Piano B avanzato da France Insoumise, può diventare un progetto politico di estremo interesse per tutte le forze popolari e di classe che agiscono nel quadrante europeo. Qui di seguito il post di Melenchon che resoconto di questo tour nell’Europa del sud:
“Al mio fianco, con i miei amici organizzatori del “Plan B forum ” in Francia, abbiamo deciso di mettere al servizio della resistenza tutta l’autorità acquisita nella nostra campagna presidenziale in Francia.
Non ci preoccupiamo di sapere quali sono i sondaggi per coloro che resistono, li appoggiamo, non ci importa se sono d’accordo con noi in ogni dettaglio, li aiutiamo.
Il punto essenziale è che c’è una forza che fornisce un punto d’appoggio in ogni paese da qui in avanti. Una forza impegnata nella logica della rivoluzione cittadina in Europa. E’ per questo che sono andato in Grecia per sostenere Zoe Konstantopoulou e “Unità Popolare”. In Catalogna per sostenere la lista appoggiata da Podemos; a Napoli, in Italia, con “Potere al Popolo”. E così via.
Questo è il significato dei tre discorsi che ho fatto all’Assemblea nazionale per definire i nostri principi. E di quello pronunciato da Coquerel dalla stessa tribuna il giorno della cerimonia sul trattato dell’Eliseo, in presenza di Schäuble. E come ha fatto ancora al summit del “piano B” a Lisbona. “
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Simón
In il viaggio di Mélenchon a Barcellona ha parlato solo in campagna elettorale. E in Catalogna le sue alleati sono estremamente europeisti. La posizione dell piano B è una posizione pro-UE, pro una’ltra UE. In Catalogna solo la Cup è qualcune intellettuali di sinistra (ex dil Partito dei Comunisti di Catalogna) parlano di uscire della UE e dell €, altre posizioni sono ambigue o direttamente pro € e pro UE.
Simón
E ricordare che la campagna elettorale era per Podemos una forza politica che ha rinunciato alle lotta contro l’OTAN (con un exgenerale del esserxito) e che è proUE
marco
scusate, ma qualcuno potrebbe spiegarmi questa frase di uno degli esponenti di punta di PaP?
” Pap non chiede l‘uscita dall‘euro, assicura il 52enne Maurizio Acerbo,
segretario del Prc, secondo cui però “bisogna rompere con i Trattati Ue,
perché sono in contrasto con la nostra Costituzione”
Non per fare polemiche, ma ripeto, mi sembra una supercazzola fatta apposta per rimandare le grane interne a dopo il 4 marzo .
Esattamente come i progetti di SYRIZA italiana ai tempi della lista tsipras
non essere chiari su questo punto, significa non esserlo su niente.
nella gabbia della UE o sei dentro o sei fuori….. l’europa non è riformabile.
Strano che il PRC dopo la sòla tsipras ancora non lo abbia capito