Menu

Corea del Nord: il Segretario di Stato USA Pompeo in missione da Kim

L’agenzia sudcoreana Yonhap riporta questa mattina dell’arrivo a Pyongyang del Segretario di Stato USA Mike Pompeo, che sarà impegnato in una serie di incontri preparatori con funzionari nordcoreani in vista della visita ufficiale di Donald Trump a Kim Yong-un.

Si tratta della seconda visita di Pompeo in Corea del Nord, la prima come Segretario di Stato.

Sta circolando da qualche ora anche la notizia che – come segno di “buona volontà” – sarebbero rilasciati tre cittadini statunitensi detenuti in Corea del Nord, uno dei quali accusato di spionaggio.

Se l’indiscrezione fosse confermata, si tratterebbe ovviamente di una mossa volta a rendere “morbido” l’incontro con Trump, che comunque uscirebbe rafforzato da una concessione di questo tipo: neanche arrivato, e già ottiene la scarcerazione di tre detenuti.

Vedremo se andrà realmente così, e se Mike Pompeo ripartirà alla volta degli Stati Uniti con i tre connazionali a bordo dell’aereo.

Nel frattempo, come riporta anche il sito della CNN, ieri lo stesso Trump ha dichiarato che “..scelto luogo, ora e data, non vediamo l’ora di registrare un grande successo”.

Rispetto alla possibilità del rilascio dei tre detenuti, anche Trump si è espresso: “Scopriremo presto se andrà così. Sarebbe una ottima cosa se avvenisse”.

Abbiamo chiesto il rilascio di questi detenuti per 17 mesi” – ha dichiarato invece Pompeo rispetto alla questione: “Ne riparleremo ancora: sarebbe un gran bel gesto se accettassero di farlo”.

In realtà l’obbiettivo primario è quello di fissare in maniera chiara i punti in agenda.

Sempre secondo la CNN, l’approccio del Segretario di Stato sarà netto: “Non alleggeriremo le sanzioni fino al momento in cui avremo raggiunto i nostri obiettivi”, ha dichiarato. La speranza è quella di delineare una serie di condizioni che consentano un cambiamento nelle “relazioni di sicurezza”.

Non è al momento chiaro chi sarà l’interlocutore di Pompeo: il Segretario di Stato è comunque pronto “ad incontrare chiunque parli a nome del governo e sia disposto a darci risposte solide”.

Che la visita di Pompeo, tra l’altro non annunciata se non all’ultimo, sia strategica è evidente: due giorni fa Kim Jong-un ha incontrato in Cina il Presidente Xi Jinping, a cui avrebbe dichiarato che “nel momento in cui cadono attivita’ ostili e minacce alla sicurezza non c’e’ ragione per la Corea del Nord di essere una potenza nucleare”.

E’ d’altronde altrettanto recente la dichiarazione di uscita degli Stati Uniti dall’accordo sul nucleare con l’Iran.

Pare abbastanza evidente che le questioni siano collegate, anche perchè subito dopo l’incontro il presidente cinese avrebbe intrattenuto una lunga conversazione telefonica con Trump.

L’impressione è che l’amministrazione statunitense punti ad un deciso processo di denuclearizzazione della Corea del Nord, con la Cina che preme – forte dei suoi rapporti – sul leader nord coreano per mantenere un approccio soft che al momento sembra tutto sommato esistente.

Bisogna vedere se resisterà, e già qualcosa sarà comprensibile dopo la visita di Mike Pompeo.

Un approccio applicabile anche con l’Iran? Magari (facciamo un pò di fantapolitica) con la Russia nel ruolo di “facilitatore”, così come la Cina sembra stia agendo nei confronti della Corea del Nord? Potrebbe essere un’ipotesi, anche se – paradossalmente anche a fronte delle recenti tensioni – sembrerebbe più facile una possibile intesa con l’Iran che con la Corea del Nord.

Il motivo principale è semplice: di una guerra con Kim Jong-un non importa a nessuno, mentre un conflitto con l’Iran interesserebbe a molti, Israele ed Arabia Saudita in testa.

- © Riproduzione possibile DIETRO ESPLICITO CONSENSO della REDAZIONE di CONTROPIANO

Ultima modifica: stampa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *